Il nuovo cobot di Comau proiettato nella Fabbrica 4.0

AURA (Advanced Use Robotic Arm) è il nuovo robot industriale collaborativo progettato da Comau, azienda italiana, parte del gruppo Stellantis, tra i leader nello sviluppo di sistemi e prodotti avanzati per l’automazione industriale.

Il nuovo cobot – riporta un comunicato – è impiegato nel progetto HuManS (Human-centered Manufacturing System) nato nell’ambito del bando della Regione Piemonte dedicato alla Piattaforma “Smart Factory” e al quale hanno collaborato FPT Industrial, Comau e altre 17 aziende specializzate nel settore. “Un progetto – riporta la nota –  che vede l’uomo al centro del sistema produttivo, circondato da macchine che lo aiutano nel processo di produzione e con cui condivide lo spazio in totale sicurezza“.

AURA è dunque progettato con l’obiettivo di affiancare l’uomo nel processo industriale, senza barriere e nella stessa postazione di lavoro al fine di aiutarlo ad assolvere le mansioni più faticose, gravose, ripetitive o pericolose e all’occorrenza, pronto a farsi guidare manualmente da lui.

Il cobot di Comau svolge con metodo e senza sforzo l’insieme di tutte quelle attività, processi e azioni che potremmo riassumere come “lavoro pesante”; è oggi l’unico cobot sul mercato in grado di sollevare fino a 170 chili, mentre la delicata fase del montaggio è comandata dall’uomo che sfrutta così la propria capacità di adattarsi a situazioni operative e a strategie di assemblaggio che variano anche di molto da modello a modello. Con l’ausilio di una telecamera 3D il cobot riesce a scansionare il pezzo da prelevare per comprendere in che posizione si trova, e delicatamente lo passa all’operatore con cui condivide la postazione.

AURA insieme a molti altri robot specifia il comunicato – costituirà il futuro della Fabbrica 4.0 e quindi del mondo dell’automazione industriale, in quanto l’estendere le funzioni di robot collaborativi anche a macchine che offrono un payload elevato (parte di dati trasmessi effettiva che è destinata all’utilizzatore) comporterebbe un numero sempre maggiore di settori e ambiti industriali che avranno la possibilità di implementare applicazioni sicure nei propri processi.

 

 

 

 

 

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