robot granchio

Nei fondali marini i robot soffici cercheranno il petrolio

E’ successo a Stoccolma, nella corso dell’edizione 2016 dell’International Conference on Robotics and Automation (ICRA), uno dei principali appuntamenti mondiali per gli esperti di robotica e automazione in svolgimeto a Stoccolma fino a domani: il gruppo di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, diretto da Cecila Laschi (nella foto sotto), ha presentato un innovativo progetto di robot acquatici in grado di correre in ambienti marini. Si ispirano ai granchi, soprattutto per la velocità con cui i crostacei sanno muoversi in acqua.

Il prototipo è un esempio di come lo studio dei meccanismi biologici possa essere una fonte di ispirazione per la robotica. Un mini androide in grado di muoversi rapidamente sott’acqua può essere d’aiuto per la ricerca di fonti petrolifere, o uno strumento al servizio della ricerca biologica marina. Per esempio per studiare l’ambiente nelle barriere coralline.

cecilia-laschi.jpg_Il mini robot che l’istituto italiano si appresta a sviluppare ha una forma curiosa, con una simil-scatola che ripara i componenti elettrici dall’acqua, e arti inferiori capaci di adattarsi al suolo grazie a delle speciali componenti idrauliche.

Il prototipo è l’ultimo arrivato nella gamma dei cosiddetti “robot soffici”, vale a dire composti da materiali morbidi come la plastica o il silicone. Capaci di adattarsi naturalmente all’ambiente che li circonda. Contrariamente a quelli più tradizionali, infatti, i robot soffici non presentano un’intelligenza concentrata in un ‘cervello’, bensì interamente diffusa nell’organismo.

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