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Le self-driving di Google testate nella realtà virtuale

Un altro passo in avanti per il progetto di guida autonoma di Google: la società di Mountain View sta conducendo numerosi test su strada utilizzando uno speciale simulatore per raffinare gli algoritmi di self driving. In piena esperienza di realtà virtuale.

L’obiettivo infatti è quello di mettere il conducente virtuale nelle condizioni di operare in totale sicurezza su strade che devono diventare gradualmente percorsi sempre più impegnativi rispetto alle odierne aree di Mountain View (o di Cupertino per l’omologa sperimentazione di Apple). In attesa del Big Bang del 2020, quando secondo le odierne previsione le varie self driving car saranno pronte.

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La vettura smart di Google ha percorso circa due milioni di miglia dall’inizio dei test (2009). Dall’apposito report mensile pubblicato ieri da Big G emerge un dettaglio significativo: ogni giorno il software che gestisce i veicoli ne percorre almeno tre milioni, senza muoversi dal laboratorio!  Questo grazie al nuovo simulatore che permette di percorrere  virtualmente quasi 5 milioni di km al giorno. Consumando una gran quantità di risorse mette  alla prova le capacità delle auto senza guida,  soprattutto in caso di cambiamenti allo stile di guida: una direzione di entrata in curva, per esempio, per valutare come la variazione si ripercuote sul lungo rispetto all’esperienza globale.

In una fase successiva  il team di Google ripercorre virtualmente anche tutte le strade già battute, per assicurarsi che le novità introdotte abbiano  effetti positivi soprattutto sulla sicurezza in generale. Così facendo la raccolta di feedback è immediata, e le criticità restano confinate nel  “virtuale”.

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