L’annuncio è arrivato dal suo account twitter: questa volta Sophia è balzata nuovamente agli onori delle cronache per la sua vena artistica. L’affascinante robot umanoide ha infatti prodotto un suo autoritratto che è stato venduto all’asta per la cifra record di 688.888 dollari. Una performance che sembra quasi far sembrare un ricordo le prerogative con le quali Sophia era nata nel 2016: creata dalla società di Hong Kong Hanson Robotics assieme a Google Alphabet Inc, che ne ha curato il sistema di riconoscimento vocale, Sophia era infatti stata pensata per l’assistenza alla persona.
Nei mesi scorsi la robottina con i lineamenti di Audrey Hepburn era salita alla ribalta anche per aver annunciato l’avvio di una possibile carriera come cantante, ma poi la cosa è sembrata arenarsi. Nel frattempo l’Arabia Saudita le ha concesso la cittadinanza (!), oltre a riconoscerle diversi diritti al momento non concessi alle donne “reali”, come quello di presentarsi in pubblico a capo scoperto.
La composizione dell’autoritratto si è invece materializzata. Per realizzare la sua prima opera Sophia ha osservato diversi ritratti di se stessa realizzati dall’artista italiano Andrea Bonaceto. Grazie a una rete neurale, un complesso sistema di computer che imita i meccanismi di apprendimento del cervello umano, Sophia ha rielaborato le immagini e ha prodotto un proprio autoritratto.
L’opera consiste in un video di 12 secondi dove i ritratti realizzati da Bonaceto si trasformano nell’autoritratto realizzato da Sophia. Ecco l’annuncio pubblicato sul suo profilo twitter
So excited to meet my final collector! 💖🤖 AUCTION UPDATE: @reuters is going to live stream the last 1hr of 1/1 of "Sophia Instantiation" in action. Don't miss this historic moment! https://t.co/a1yJ8UKQlI@hansonrobotics @andreabonac_art @niftygateway @ivgalleryla pic.twitter.com/01STXbQ3VV
— Sophia the Robot | The Global Robot Ambassador (@RealSophiaRobot) March 24, 2021
Un collezionista anonimo si è aggiudicato la versione originale del video, garantita da un certificato generato su blockchain e quindi inalterabile.
Il successo dell’operazione ha spinto Hanson Robotics a rispolverare in qualche modo il progetto legato alla musica: la società vuole infatti far collaborare l’artista digitale con dei musicisti umani per dar vita alla prima etichetta discografica robotica. Abbastanza scontato il nome ipotizzato per la label: Sophia Pop…!