Il 2020, a causa della pandemia, è stato un anno difficile per l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione che ha registrato numeri in calo. Il comparto è tuttavia riuscito a mantenere le posizioni acquisite nelle classifiche internazionali. Il settore si è infatti confermato quarto tra i produttori e gli esportatori, e quinto nella classifica dei paesi consumatori, a conferma dell’importanza del mercato italiano nello scenario internazionale.
A comunicarlo è Ucimu, l’Unione nazionale dei costruttori di macchine per l’industria, che sottolinea come il primo semestre del 2021 abbia invece fatto registrare un incremento degli ordini pari all’88,2%.
Il quadro nel dettaglio è stato illustrato dalla presidente di Ucimu-Sistemi per Produrre, Barbara Colombo, in occasione dell’annuale assemblea dei soci dell’associazione confindustriale. Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2020, la produzione di macchine utensili robot e automazione, si e’ attestata a 5.182 milioni di euro, registrando un calo del 20,4% rispetto al 2019. Ma, secondo le stime di Ucimu, la produzione di macchine utensili, robot e strumenti per l’automazione dovrebbe crescere nel 2021 del 10,9%, a 5,7 miliardi di euro. Le esportazioni cresceranno del 9,4% a 3,1 miliardi di euro e il consumo del 10,9% a 4 miliardi.
La “vivacità” della domanda italiana farà da traino per le consegne dei costruttori, attese in crescita a 2,6 miliardi (+12,7%), e per le importazioni che dovrebbero attestarsi a 1,3 miliardi (+7,6%).
“I dati di consuntivo del 2020 ben raccontano gli effetti di questa gravissima e inaspettata crisi sanitaria – ha dichiarato Barbara Colombo – ma è evidente che l’anno si sia chiuso con risultati al di sopra delle nostre aspettative iniziali. Il calo della produzione, che siamo riusciti a contenere (al -20%, ndr) ci ha permesso di fare meglio dei nostri competitors, quali Germania e Giappone. Il 2021 appare di tenore completamente diverso: c’è un clima di fiducia che cresce e si consolida di mese in mese, come emerge dai dati di raccolta ordini”.