Mars

Stampa 3D e robot per una “casa” su Marte

E’ giunta alla fase finale la gara/evento 3D Printed Habitat Challenge, lanciata da NASA Centennial Challenges, dipartimento dell’agenzia governativa, e dal National Additive Manufacturing Innovation Institute, che aveva come obiettivo la configurazione di ambienti ideali per le missioni spaziali per l’esplorazione spaziale.

Uno dei progetti premiati investe la robotica: Mars Ice House, presentato dal tandem denominato SEArch/Clouds Architecture Office. Il progetto si e’ ispirato alle conclamate tracce di acqua ghiacciata nel sistema solare e su Marte.

La costruzione di un potenziale “edificio”, incentrato dunque sull’utilizzo delle fonti acquatiche, vede protagonisti due tipologie di robot in grado di “stampare” in 3D l’ambiente.

MarsLa costruzione di un igloo 2.0 sul pianeta Marte

All’androide WaSiBo spetta il compito di raccogliere il materiale lunare utile per strutturare le basi della abitazione “in progress”. Nel passaggio successivo il protagonista diventa IBO, che attraverso una fuoriuscita meccanica emette un mix di getto acquatico, fibre e aerogel per formare le pareti della “casa”!

WaSiBo fornisce supporto anche nella fase assegnata a IBO, estrapolando liquido ghiacciato dal terreno. Il risultato finale e’ un habitat in grado di  proteggere i membri delle missioni spaziali dalle contaminazione del pianeta.

Gli abitanti di questa sorta di igloo 2.0 potranno così continuare a osservare “da lassù” il pianeta terra, con un contatto visivo inalterato rispetto alla norma.

Descritto così sembra uno scenario ideale (e fittizio) per un film come The Martian di Ridley Scott, oggi campione di incassi in diverse parti del mondo. Eppure la stampa americana ha dato il proprio entusiastico assenso all’iniziativa. Tutto sembra dunque perfettamente realizzabile, senza contare poi il benestare ufficiale della stessa NASA.

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