Alla Maker Faire di Roma, evento in corso dedicato all’innovazione, è stato presentato WAKE UP (Wearable Ankle Knee Exoskeleton), il primo prototipo di robot esoscheletrico per i bambini. Si tratta di un’ortesi di tipo attivo progettata per la riabilitazione di soggetti di età pediatrica, tra i 5 e gli 12 anni, che presentano disturbi neuromotori, come la paralisi cerebrale.
Il prototipo è stato sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” in collaborazione con l’Ospedale Bambino Gesù di Roma, ed è finalizzato alla riabilitazione dei pazienti più giovani con disordini motori conseguenti a danni neurologici.
Questo prototipo di esoscheletrico è un meccanismo che si applica alla caviglia e al ginocchio e sostiene i bambini emiplegici a recuperare parte delle capacità motorie. A oggi la sperimentazione ha dato esiti molto positivi nei tre casi sperimentati.
Materiali facilmente indossabili e sensori per la materia cerebrale
Il Principal Investigator del progetto “ITINERE – INTERACTIVE TECHNOLOGY: AN INSTRUMENTED NOVEL EXOSKELETON FOR REHABILITATION”, co- finanziato dall’Istituto Italiano di Tecnologia e dal Ministero della Salute, è Paolo Cappa, professore ordinario presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Secondo le ricerche sviluppate, l’incidenza dei danni neurologici sui bambini è molto alta: addirittura verrebbe colpito un neonato su 500 e fino a 15 anni; un ragazzo su mille può imbattersi in una lesione da trauma cranico. Tutte gravi problematiche che possono impedire al soggetto di camminare regolarmente.
Nella sua configurazione, WAKE UP si presenta come un’apparecchiatura indossabile (quindi removibile) costituita da due moduli robotizzati, uno per il giunto di ginocchio e uno per il giunto di caviglia che possono agire in maniera sincrona o separatamente. Le solette plantari con sei sensori di forza sono in grado di rilevare la pressione del piede; questo consente di effettuare misurazioni sul ciclo del passo e, soprattutto, permette al paziente di interagire con il robot facendolo attivare solo quando effettivamente necessario.
Come tutti i macchinari robotici di ultima generazione costruiti con finalità di sostegno e recupero fisico, anche WAKE UP è realizzato in leghe di alluminio e materiali plastici facilmente indossabili, studiati proprio per supportare la funzione motoria.