Lo Stretto di Messina è sempre più soffocato dall’inquinamento, tanto che rifiuti in plastica e lavatrici sono stati rinvenuti fino a 500 metri di profondità. È quanto rivela un nuovo studio coordinato dall’Università di Barcellona, in collaborazione con la Sapienza di Roma e l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria del Cnr.
I ricercatori si sono infatti avvalsi di un ROV (Remotely Operated Vehicle), nello specifico un robot meccanico adatto a scandagliare le profondità marine, rilevando una condizione estremamente preoccupante. Sui fondali dello Stretto di Messina vi è davvero di tutto, con livelli di inquinamento tra i più elevati mai rilevati al mondo.
Il ROV impiegato per l’analisi, ribattezzato Pollux III, dispone di diverse telecamere, montate su una struttura metallica dotata di quattro motori. Il dispositivo può raggiungere le profondità marine e, una volta toccato il fondale, può spostarsi nelle quattro direzioni. Il ROV è pilotato da personale su nave, tramite un apposito joystick per permetterne i movimenti.
In particolare, i ricercatori si sono concentrati sui canyon sottomarini che caratterizzano questa parte del Mediterraneo, così come ha spiegato al sito del Corriere della sera il geologo marino Daniele Casalbore: “Abbiamo fatto una serie di passaggi con il ROV focalizzandoci sui canyon sottomarini, i punti in cui pensavamo di trovare più inquinamento. Questa sorta di fiumi subacquei infatti canalizzano la spazzatura che arriva dalla costa. A monte sono collegati con le fiumare, i corsi d’acqua tipici della terra siciliana e calabra che venivano spesso usati come discariche. Le piogge più forti causano inondazioni che raccolgono ciò che c’è nelle fiumare e i canyon collegati trasportano tutto sul fondo come fossero dei nastri trasportatori”.
Gli esperti hanno scandagliato solo quattro delle decine di canyon presenti. Va però sottolineato come queste fosse subacquee per loro natura attirino più rifiuti, mentre in altre zone dello Stretto la situazione è migliore e la biodiversità maggiormente conservata.