Nei primi mesi del 2016, 4 robot assistenti prenderanno servizio, in via sperimentale, nell’Unità di Geriatria della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, struttura sanitaria creata e inaugurata da Padre Pio il 5 maggio 1956 e riconosciuta come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) nel 1991. La ricerca è incentrata perlopiù sulle malattie genetiche ed eredo-famigliari.
Si tratta del progetto di ricerca europeo denominato MARIO (Managing active and healthy aging with use of caring service robots) entrato nel vivo in queste settimane, ma partito ufficialmente nel mese di febbraio, nella cittadina irlandese di Galway.
Il progetto, rivolto ai pazienti che soffrono di demenza, è stato finanziato con 4 milioni di euro dal programma europeo Horizon 2020.
Il robot sarà sviluppato sulla base dell’automa Kompai della Robosoft e offrirà un supporto mnemonico e sociale ai pazienti che soffrono di demenza senile e ai loro familiari, che spesso non sono nelle condizioni di prendersi cura di loro.
Assistenza di natura sociale all’anziano, e costante monitoraggio delle sue condizioni
Kathleen Murphy, professore ordinario di scienze Infermieristiche a Galway e responsabile comunicazione del progetto, ha spiegato che il robot non fornirà assistenza fisica ma avrà capacità esclusivamente sociali: “Uno dei maggiori problemi della demenza senile è l’isolamento dal punto di vista sociale. I pazienti si vergognano di non ricordare il nome di qualcuno che sanno di riconoscere. MARIO li aiuterà a ricordare“.
Per comprendere le reali necessità a cui far fronte, all’interno del gruppo di studio sono stati reclutati anche dei pazienti affetti da demenza. Secondo le intenzioni del team, il robot potrà telefonare, leggere le notizie, fungere da portiere e ricordare ai pazienti gli orari dei pasti o delle pillole. Osservando il comportamento dell’anziano, MARIO dovrà determinare una serie di valori, tra cui: attività strumentali della vita quotidiana; numero di farmaci; stato cognitivo; stato nutrizionale; rischio piaghe da decubito e parametri vitali. In futuro potrà essere implementato con sensori di mobilità per prevenire il rischio di cadute. Casa Sollievo non si limiterà a fornire le indicazioni per la progettazione, ma avrà il delicato ruolo di testare il funzionamento di quattro robot nel contesto ospedaliero dell’Unità di Geriatria, a partire dai primi mesi del 2016.