Dopo oltre 20 anni di delocalizzazione in Asia, Adidas torna a produrre in Germania. E lo farà puntando sui robot e l’automazione.
Gli anni in Cina e in Vietnam sono stati fortunati fino all’ultimo periodo: oggi i costi della manodopera locale sono diventati quasi insostenibili, e un investimento sull’automazione domestica sembra invece vantaggioso. Anche se qualcuno avrà da ridire per le basse opportunità che il nuovo centro creerà per i disoccupati tedeschi.
Lo stabilimento di Ansbah in Baviera, che investe un’area di 6400 mtq, sarà infatti interamente operativo tramite i robot, con solo una centinaia di posti per umani deputati alla gestione e al controllo degli androidi (attività affidate alla società Oechsler Motion).
La produzione inizierà a pieno regime all’inizio del prossimo anno, mentre i prossimi mesi il test sarà effettuato con la realizzazione di un numero limitato di scarpe (circa 500). I benefici saranno tutti all’insegna del nuovo modello operativo cosiddetto Speedfactory, come evidenziato da Herbert Hainer CEO di Adidas: “La velocità vince! Per questo è diventata un elemento strategico del nostro business plan”.
In termini concreti si torna ai plus della robotica: la velocità impressa dall’automazione, consentirà ai rivenditori di interpretare celermente i trend e le nuove esigenze di un target di clienti sempre in continua evoluzione. Generando così ordini mirati e evitando nei magazzini il sovrannumero di scorte di prodotti destinati a rimanere invendute.