L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha ufficialmente dato il via al progetto europeo per la ricerca innovativa nel campo della ricerca protesica.
Tramite Soft-Pro, questo il nome del progetto, i ricercatori svilupperanno nuove protesi bioniche per gli arti superiori. L’iniziativa è stata finanziata dalla Commissione Europea nell’ambito del più ampio progetto di ricerca Horizon 2020 (circa 7 milioni e mezzo per i prossimi quattro anni). Nella squadra coordinata dall’IIT anche professionalità dell’Università di Pisa e di altri atenei europei.
La linea guida della ricerca è basata sulla soft robotics, tecnica che punta su una struttura non rigida, bensì modulabile nelle interazioni con l’ambiente e con le sue componenti. Questa è la grande novità rispetto agli arti meccanici che vengono già impiantati.
Con questa prospettiva, il focus verrà messo sul disegno delle protesi e sul controllo del loro movimento attraverso l‘interpretazione dei segnali muscolari del pezzo di arto residuo.
Quel suggestivo dialogo tra cervello e mano…
Il progetto introduce i concetti chiave del campo delle sinergie sensomotorie, vale a dire il linguaggio che il cervello utilizza per governare i movimenti della mano.
L’obiettivo è quello di ripristinare la capacità motoria di pazienti colpiti da traumi neurologici, come l’ictus, tramite l’utilizzo di un oggetto protesico.
I prossimi passi della ricerca diranno se una mano robotica potrà agire da estensione mobile del corpo naturale e, quindi, da stimolo riabilitativo per il cervello.