La libertà è la più grande aspirazione dell’uomo. Be’, pare lo sia anche per i robot. Almeno, questo lascia pensare il curioso caso verificatosi in Russia, che potrebbe passare alla storia come la prima evasione di un robot.
Siamo a Perm, una città a 1300 chilometri da Mosca, che sorge sulle sponde del fiume Kama, ai piedi degli Urali centrali. Nota nell’ambiente scientifico per gli importanti ritrovamenti fossili, tanto che il suo nome è stato dato a un periodo geologico, il Permaniano, la città del distretto del Volga è anche la sede di Promobot, un’azienda tecnologica specializzata nello sviluppo di robot.
Secondo quanto raccontato dalla stessa azienda in un comunicato, lo scorso 14 giugno, un robot, Promobot V3, della nuova generazione di automi in fase di test, che sarà presentata ufficialmente il prossimo autunno, è evaso dai suoi laboratori dandosi alla fuga.
Il fuggiasco è un robot destinato ad attività promozionali. Un gioiellino, dotato di sistema di movimentazione autonoma, progettato per lavorare in aree ad alta concentrazione di persone, con le quali è in grado di interagire, conversando, rispondendo alle loro domande, dando informazioni stradali e traducendo materiali promozionali. Altra peculiarità del piccolo robot è di ricordare le persone con le quali ha dovuto comunicare e di selezionare autonomamente quelle alle quali rivolgersi per le sue attività promozionali.
Sulle ali della libertà
Non stupisce allora che un robot così intelligente, e forse stanco del suo lavoro o della prospettiva di passare una vita a pubblicizzare marchi e prodotti, abbia colto al volo la prima occasione buona per darsela a gambe.
Questa si è presentata quando un ingegnere dell’azienda ha dimenticato di chiudere a chiave la porta del laboratorio. Promobot V3, non trovando nessun ostacolo a sbarrargli il cammino, ha deciso per lo meno di prendersi una giornata di ferie: è uscito dalla sua prigione incamminandosi per la strada.
La fuga, purtroppo per lui, è stata di breve durata. È finita circa 40 minuti dopo quando, dopo aver raggiunto una strada intensamente trafficata, a circa una cinquantina di metri dalla sede dell’azienda, l’autonomia della sua batteria è terminata. Promobot V3 è rimasto così arenato al centro della carreggiata, dove è stato raggiunto dai tecnici dell’azienda, che intanto si erano accorti della sua assenza.
Ecco il filmato della “cattura”
A spasso evitando auto e pedoni
La fuga, fortunatamente, non ha avuto conseguenze per il piccolo robot, che si è destreggiato alla grande evitando di urtare pedoni e vetture. L’unico disagio è stato l’ingorgo causato dalla presenza del robot in mezzo alla strada e dalla curiosità di passanti e automobilisti, che non hanno resistito alla tentazione di scattare qualche foto o registrare filmati. Ingorgo del quale i vertici dell’azienda sono stati chiamati a fornire spiegazioni alle autorità.
Il giorno di gloria vissuto da Promobot V3, se non altro, ha mostrato la bontà del progetto portato avanti dall’azienda, con un test fuori programma particolarmente impegnativo superato a pieni voti.