Mano robotica

Premiata la mano robotica italiana che serve il caffè

La conferenza internazionale Humanoids, tenutasi in Corea del Sud nei giorni scorsi, ha premiato per la seconda volta la mano robotica creata dai ricercatori dell’Università di Pisa e dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova.

La Pisa-IIT Softhand PLUS è l’evoluzione del primo omonimo prototipo (senza PLUS nella denominazione): una mano robotica capace di impugnare oggetti di uso comune usando un solo motore. Il device robotico era già stato premiato nel 2012 a “Humanoids” per l’approccio innovativo allo studio degli arti robotici.

Anche la nuova versione della Pisa-IIT Softhand è stata configurata nei laboratori dell’Università di Pisa e dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. “La mano – recita una nota congiunta dei due istituti – è l’upgrade della Pisa-IIT Softhand, che ora può anche servire il caffè!”.

In questo video si può apprezzare il funzionamento del prototipo di base

Upgrade per una manipolazione oggetti ancora più efficace

L’evoluzione ha due motori e oltre a impugnare le cose, può anche manipolarle in modo ancora più efficace rispetto al primo prototipo.

La Pisa-IIT Softhand PLUS esegue con il movimento delle dita azioni minimaliste ma importanti nella routine quotidiana: oltre a servire il caffè può gestire moneta cartacea e perfino una carta di credito!

Operazioni eseguite con una capacità assimilabile a quella di un bambino, laddove la prima versione ricordava il potenziale tattile di un neonato.

Al di là dell’evoluzione tecnologica in ambito robotico, il tutto viene visto nell’ottica di un utilizzo protesico, come afferma la guida della ricerca, il professor Antonio Bicchi, personalità di spicco in entrambi gli istituti coinvolti: “La Pisa-IIT Softhand PLUS ci permette di compiere un ulteriore step verso la riproduzione dei movimenti di un arto umano. Con una struttura artificiale semplice, robusta, e facilmente applicabile, dunque idonea per essere utilizzata come mano protesica”.

 

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