PBK, una startup dell’incubatore del Politecnico di Torino, ha sviluppato un drone quadricottero che renderà i trattamenti contro le zanzare più efficaci! Nel settore agricolo, i velivoli robotizzati sono utilizzati per diverse mansioni. Si tratti di monitorare i terreni, di fare un giro di ronda per ragioni di sicurezza, ecc. Fra le tante applicazioni di PBKopter – questo il nome del nuovo drone – c’è appunto anche la lotta anti-zanzare, resa possibile dal carico pagante elevato e dalla semplicità di gestione del velivolo
PBKopter porta la firma di due giovani ingegneri del Politecnico di Torino: Carlo Ferro e Roberto Grassi. Per volare, sarà soggetto al regolamento Enac, l’ente che monitora l’aviazione civile italiana.
Il drone, in particolare, ha la capacità di concentrarsi sui focolai delle larve, stringendo il suo campo d’azione direttamente sulle zone coltivate che ne abbisognano.
PBKopter, dunque, ridurrà gli effetti collaterali dei trattamenti, usando solo la giusta quantità di fitofarmaci – sostanze chimiche utilizzate per proteggere le piante da molte malattie – richiesta dal trattamento, diminuendo così le dispersioni della miscela nell’ambiente.
In pratica il progetto PBKopter permette la distribuzione del principio attivo solo dove è richiesto, evitando che tali sostanze, diffuse in aria e nelle falde acquifere, entrino nella catena alimentare.