Niente fronzoli ma sostenibilità per la futura Honda a guida autonoma

Takahiro Hachigo, presidente di Honda, aveva preannunciato l’idea pochi mesi fa (a fine marzo per la precisione) svelando i futuri piani industriali della multinazionale giapponese. Tech & Green insieme, era stato sintetizzato come slogan dal momento che i piani prevedevano veicoli ibridi o a idrogeno. Poi un breve accenno all’auto a guida autonoma, promessa per il 2020: «E’ una tecnologia controversa ultimamente. – affermò Hachigo – E con tanti attori in campo. Dal canto nostro stiamo sviluppando soluzioni che permettano di avere un tasso di incidenti possibilmente pari allo zero; e al contempo una proposta che possa coniugare il piacere di guidare a un’idea di mobilità sostenibile“.

Parole importanti, ma in pochi si sarebbero aspettati che dopo solo poche settimane Honda avrebbe presentato i primi concreti test sulla sua futura self driving car. Test svoltisi nella grande area californiana denominata GoMentum Station, nata par ospitare progetti dedicati alla sustainable mobility. Ecco un video realizzato dal quotidiano Daily Mirror che bene riassume gli aspetti peculiari dei test

https://www.youtube.com/watch?v=SUG6KsDeQ9Y

La società giapponese ha affermato di volersi differenziare dalla “reale” concorrenza (dunque più Toyota e General Motors che Google Car) per sviluppare un prototipo non tanto lussuoso, quanto accessibile a un vasto pubblico grazie a  semplicità e agilità d’uso.

Per ora su alcuni modelli (come l’Acura e la Civic) sono già operativi alcuni device come l’allarme per il rischio di collisione frontale e il meccanismo di assistenza per mantenere la corsia.

La strada è chiaramente tracciata secondo Hachigo: “Vorremmo configurare una soluzione agile, che punti sull’assunzione di responsabilità che gli stessi guidatori si devono prendere a prescindere dal supporto della tecnologia. Dal nostro punto di visto è l’essere umano che deve decidere quando vuole essere guidato. E deve essere pronto e predisposto.

 

 

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