Google Car: ecco il clacson discreto e non invadente

Da quando è stata siglata la partnership tra Fca e Google per la produzione delle self driving car, Sergio Marchionne è sicuramente tra coloro che attendono avidamente il tradizionale report-progress che Big G diffonde ogni mese per raccontare lo stato della prototipazione dell’auto a guida autonoma. Senza nascondere, come i lettori più attenti ricorderanno, problemi o incidenti nell’area test di Mountain View. Il tutto per perfezionare e migliorare.

Nel report di maggio spicca una novità, che ai più potrà sembrare scontata, visto che parliamo di un accessorio particolarmente…antico. Ma in realtà essendoci di mezzo la tecnologia avanzata dell’auto a guida autonoma, le cose non sono cosi’semplici. La Google Car, infatti, ha integrato il clacson!

Gli sviluppatori sono intervenuti sul software dell‘Intelligenza Artificiale che guida il meccanismo arricchendolo con un sistema di avviso sonoro utile nelle classiche situazioni di pericolo o solo come prevenzione delle medesime.

google-car-children.jpg

L’idea di un clacson “gentile” da usare con parsimonia

Con un raggio visivo a 360 gradi e un “cervello” a prova di cali di concentrazione, la Google Car può individuare facilmente situazioni di possibili problematiche, siano esse di lieve entità o potenzialmente più gravi.

Diverse le modalità di intervento: se per esempio una macchina opera in retromarcia verso la Google Car, saranno sufficienti due brevi colpi di clacson per evitare l’impatto. Per situazioni più complesse, come fronteggiare una manovra azzardata in contromano, la macchina di Big G vedrà la sua IA attivarsi con un colpo più deciso e prolungato.

Nel report Google afferma di puntare su un utilizzo discreto e “gentile” del clacson, senza un abuso dello stesso e solo dove strettamente necessario. Riuscirà la società di Mountain View lì dove le autoscuole di mezzo mondo hanno trovato grandi difficoltà con la prevalenza di aspiranti guidatori umani?!

Prev Post

Niente fronzoli ma sostenibilità per la futura Honda a guida autonoma

Next Post

Pianoforte e moderno drumming: ecco il primo brano dell’IA di Google

Read next