Promosso dal Centro studi e ricerche sulla disabilità, in collaborazione Magnetic Media network, Apple e l’Associazione nazionale dei pedagogisti, l’incontro ha visto la partecipazione di esperti internazionali e, soprattutto, di insegnanti di sostegno a cui sono state presentate le nuove opportunità della didattica offerte dalle tecnologie inclusive e dall’high tech.
Robotica al servizio della didattica per disabili
“La formazione degli insegnanti è alla base della didattica digitale – ha spiegato Luigi D’Alonzo, docente di Pedagogia speciale e coordinatore del convegno – e, per questa ragione, in Università Cattolica abbiamo aperto un laboratorio di didattica speciale e nuove tecnologie, dove insegniamo l’utilizzo di questi strumenti per favorire l’inclusione scolastica. Da questo punto di vista anche la robotica può svolgere un ruolo fondamentale“.
Informatica, meccanica, elettronica sono il nucleo del robot Nao, progettato nel 2004 francese Aldebaran Robotics. E’ nato per trasmettere conoscenza di volta in volta aggiornata: il robot memorizza azioni nuove dagli esseri umani che lo circondano, tramite dimostrazioni fisiche, imitazione visiva o comandi vocali. È equipaggiato con una centrale inerziale a cinque assi, dei sensori di prossimità a ultrasuoni rivolti in direzioni diverse e dei sensori di pressione sotto i piedi. Dispone anche di un sistema multimediale evoluto (4 microfoni, due altoparlanti, due videocamere CMOS) per la sintesi vocale, la localizzazione nello spazio, e per il riconoscimento facciale e per l’object recognition.
L’innovativo androide consentirà dunque anche agli studenti disabili di sviluppare un approccio strutturato che permetta di trovare soluzioni creative e si adatti ad una grande varietà di contenuti educativi trasversali.