Nel corso della conferenza sul cambiamento climatico che si è tenuta a Parigi nei giorni scorsi, Adidas e l’organizzazione ecologica Parley for the Oceans hanno presentato un progetto che mira a combattere uno dei peggiori mali rispetto alla salvaguardia dei mari, vale a dire la plastica galleggiante. Dalla partnership tra le due realtà è nata una scarpa dotata di intersuola stampata tridimensionalmente grazie alle stesse scorie plastiche che infestano gli oceani!
La scarpa, in fase di prototipazione, nelle intenzioni di Adidas vuole dimostrare l’impegno delle aziende a essere attive sul fronte del design e della produzione, senza rinunciare però a contribuire alla salvaguardia del pianeta.
In molte aree marine del mondo spiccano purtroppo agglomerati di rifiuti galleggianti: ci sono zone oceanciche come la Great Pacific Garbage Patch dove circa il 10% del pesce contiene plastica! Lo stesso dicasi per altre forme marine che abitano l’area, rivelatesi dalle ultime analisi piene di plastica e altre sostanze derivate dai rifiuti dell’uomo.
L’impegno di Adidas: riciclo in 3D e eliminazione totale della plastica
Così Eric Liedtke, a capo del board Adidas: “La filiera produttiva non può più permettersi di aspettare delle direttive dagli enti preposti a legiferare. Con la rete ecologica di Parley for the Oceans abbiamo dunque voluto lanciare un segnale, configurando materiali sostenibili per gli atleti. La scarpa che nasce dalla plastica rinvenuta negli oceani attraverso la tecnica di stampa tridimensionale, è un esempio concreto di come si possano raggiungere nuovi standard mirati a ideare soluzioni per problemi che non possono lasciare indifferenti i produttori“.
Adidas, infine, a supporto di questo impegno, ha anche annunciato che a partire dal 2016 nei suoi punti commerciali non saranno più distribuiti i classici sacchetti di plastica per contenere gli acqusisti, bensì sacchetti studiati per essere ecosostenibili.