Il mercato della robotica in Cina è caratterizzato da un elevato tasso di crescita, e attualmente offre opportunità importanti non solo per società cinesi ma anche per investitori e aziende europee operanti nel settore. Questo è quanto emerge da una nuova indagine di Research And Markets, colosso delle ricerche di mercato. Lo scorso anno le vendite di tecnologia robotica hanno raggiunto le 56 mila unità, 54% in più rispetto al 2013 e contando circa un quarto dei robot al momento operativi nel mondo.
Questi numeri sono destinati a crescere molto velocemente arrivando a circa 400 mila unità in operazione entro il 2017 solo in Cina (come da proiezione della Federazione Internazionale di Robotica) surclassando l’occidente.
Dal controllo delle nascite alla genesi dei robot!
Secondo la ricerca, le ragioni di questa rapida crescita risiedono da due necessità: nella rarefazione del numero di giovani a causa della limitazione delle nascite imposta negli ultimi decenni, ma anche dalla riluttanza delle nuove generazioni a svolgere lavori ripetitivi, poco pagati e spesso pericolosi; altra necessità è l’esigenza di maggiore produttività ed efficienza nel processo di fabbricazione e a causa della continua riduzione dei margini di profitto dei produttori legato ad un trend crescente dei salari.
Le tecnologie proprie cinesi non sono ancora perfettamente all’altezza e nello stesso tempo la produzione locale non è sufficiente a soddisfare completamente la domanda; questo è il motivo principale per il quale la Cina è attualmente il maggior importatore di apparecchiature robotiche (le compagnie straniere, leader del mercato in termini di vendite sono ABB, Denso Wave, Fanuc Corp, KUKA, Seiko Epson, Comau, Toshiba macchina e Yaskawa Electric).
Ciò malgrado, gli esperti di Research And Markets prevedono che la combinazione di diversi fattori faranno della Cina probabilmente il paese più avanzato nel settore: in particolare l’introduzione massiccia di tecnologie robotiche a tutti i livelli, quindi non solo nell’industria, ma anche nella sanità, nell’educazione, nei servizi, e lo svilupparsi dell’e-commerce a livelli non immaginabili in occidente.