Google ha depositato presso la FAA due inediti prototipi di droni inerenti al Progetto Titan, nato dopo l’acquisizione da parte della Big G dell’omonima agenzia aerospaziale. Il progetto sarà portato avanti dalla divisione di sviluppo tecnologico GoogleX: va ricordato che lo scorso marzo il responsabile della divisione (mr. Astro Teller) aveva ammesso il fallimento di test di volo di droni sperimentali ideati da X (il cosiddetto Progetto Wing).
Oggi l’obiettivo di Google è quello di creare una rete di nuova generazione in grado di consentire la connettività in aree complesse da raggiungere, e in tale ottica la FAA sembra disposta a dare il via libera. Ma non è tutto così positivo per la casa di Mountain View.
Nel “delivering” la concorrenza ancora troppo forte
Secondo indiscrezioni, con l’attuale configurazione del Progetto Titan, Google infatti dovrà accontentarsi di sviluppare il progetto “solo” per quanto concerne la connettività e non per l’utilizzo di droni in ambito di delivering postale, dove la concorrenza a oggi sembra meglio attrezzata con la realizzazione di UAV più potenti e sofisticati (Facebook, Amazon).
Va comunque riconosciuto l’impegno di Google nell’ambito di una connettività migliore e sostenibile: le caratteristiche di Titan prevedono dispositivi molto meno costosi rispetto ai satelliti tradizionali, e possono tornare a terra agevolmente per la manutenzione o per trasferire dati utili.
I prototipi di droni sviluppati da Google peseranno all’incirca 20 kg, e potranno viaggiare fino a 160 km/h, a un’altezza di 120 metri.