A metà strada tra il tentacolo di un polpo e il mantice di una fisarmonica: è il braccio robot senza motori ispirato all’arte dell’origami e sviluppato da ricercatori americani dell’università Ohio State e dell’Istituto di Tecnologia della Georgia (Georgia Tech) i cui movimenti sono controllati modificando il campo magnetico di una pila di piastrine metalliche. Una soluzione descritta sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas) – come riporta l’agenzia Ansa – che potrebbe trovare applicazioni soprattutto in ambito medico.
Parallelamente ai più tradizionali, e più noti, bracci robotici rigidi, da anni il mondo della ricerca esplora le potenzialità – su ispirazione della natura – offerte dalla realizzazione di arti soffici controllabili, fatti in materiali non rigidi e senza l’uso di motori all’interno.
Una linea di ricerca ricca di potenzialità, che vede molti progetti sviluppati in Italia come il robot Octopus della Scuola Superiore Sant’Anna, che si arricchisce ora con un nuovo filone di robot morbidi controllati da campi magnetici.
Il nuovo robot della Georgia Tech è formato da 18 piastrine a sezione esagonale (con elementi metallici all’interno) unite tra loro da pellicole di plastica morbida.
Modificando i campi magnetici delle singole piastrine – cambiandone intensità, orientamento e verso – è possibile far muovere l’intero ‘tubo’, ruotandolo, contraendolo, allungandolo e piegandolo su sé stesso. Un meccanismo che se venisse miniaturizzato potrebbe trovare applicazioni in vari campi, ad esempio per robot in grado di infilarsi in spazi angusti come dei serpenti oppure per intervenire nel corpo umano per interventi di endoscopia, intubazione o cateterizzazione.