Un passo decisamente significativo nel percorso, ancora lungo ma affascinante, della configurazione dell’auto senza guida. Il punto non lo segna Google, storico apripista dell’innovazione, bensì Ford. Che ha testato la sua Fusion Hybrid nella versione self driving car con la tecnologia LIDAR. Questa è incentrata su speciali sensori, abbinati a radar e videocamera, che garantiscono il funzionamento autonomo anche al buio, in fascia notturna o su percorsi privi di illuminazione.
La tecnologia è stata sviluppata dalla società americana Velodyne. I sensori diffondono una grande quantità di impulsi laser ogni secondo, indicando il tempo che la luce impiega a raggiungere i diversi obiettivi. Sulla base di questi dati, LIDAR ricostruisce una mappatura funzionale all’auto per spostarsi. Più nello specifico si tratta di un posizionamento tridimensionale nell’ambiente circostante.
Il test effettuato anche senza telecamere
Ford ha sviluppato il test nel deserto dell’Arizona, dove la Fusion Hybrid ha viaggiato di notte completamente al buio, senza neppure l’ausilio delle sue luci e fari.
Anche la totale assenza di telecamere ha giocato un ruolo fondamentale dal momento che in determinate situazioni le stesse potrebbero andare in black out. Soprattutto per le condizioni climatiche, laddove nevicate o pioggia battente renderebbero poco visibile la striscia centrale e i contorni della carreggiata.
All’interno dell’abitacolo, nello svolgimento del test, era presente un tecnico pronto a intervenire in caso di emergenze o problematiche. Ma il viaggio nel deserto, malgrado l’assenza di illuminazione, è filato liscio mettendo così Ford nelle condizioni di segnare un punto importantissimo.