L’Eth di Zurigo è conosciuto come uno dei più importanti centri di ricerca nel mondo. Negli ultimi anni dall’istituto sono arrivate soluzioni innovative destinate alla medicina riabilitativa, ambito in cui la ricerca attraverso gli esoscheletri rappresenta molto di più di una semplice speranza per chi ha perso l’uso degli arti inferiori. Siamo di fronte a passaggi concreti, come nel caso dell’ultimo ritrovato su cui sta lavorando un team di ingegneri del centro svizzero.
Il nuovo esoscheletro è pensato, attraverso dispositivi sensoriali energetici, per restituire almeno un parziale movimento degli arti a chi è stato vittima di ictus, di lesioni del midollo spinale, o altri incidenti. La divisione speciale dell’Eht per l’innovazione motoria è denominata Sensory Motor Laboratory.
Le caratteristiche della soluzione sono presentate in questo video esplicativo distribuito dai responsabili della divisione
La “stella polare” è la leggerezza delle componenti robotiche
Il capo-team dei ricercatori, Volker Bartenbach, riassume così il concetto: “Stiamo lavorando a un prototipo che consenta molta più libertà rispetto ai pure importanti esoscheletri realizzati fino a oggi. Speriamo di costruire sistemi che consentano di fare più attività. Parliamo di camminare in linea retta, o di percorrere le scale in salita e discesa. Ruotare su se stessi, e altro“.
La configurazione della soluzione del Sensory Motor Laboratory, come abbiamo visto nel video, è quella di un paio di pantaloni “robotizzati” che vestono gli arti del paziente. Il meccanismo è indotto da un blocco di motori elettrici che ne stimolano il movimento. Il tutto è rafforzato da un insieme di giunture molto flessibili, che si ispirano alle potenzialità delle nostre articolazioni.