E2-RD, l’umanoide di Honda che interviene nelle catastrofi

È stato presentato all’ultima edizione di Iros (International conference on intelligent robots and systems), svoltasi a Vancouver (Canada), il prototipo E2-DR, l’umanoide sviluppato da Honda per intervenire in luoghi colpiti da catastrofi.

Frutto di oltre due anni di ricerca e sviluppo, il robot è stato progettato per agire in ambienti estremamente pericolosi: è in grado di affrontare ogni tipologia di terreno, camminare su detriti, muoversi tenendosi in equilibrio su tubazioni, afferrare e rimuovere eventuali ostacoli, passare attraverso strettoie, aprire porte salire e scendere scale. Guardare per credere

Di colore arancione, alto 1,68 metri per un peso di 85 chilogrammi, E2-DR ha un corpo volutamente compatto, che gli consente di passare anche in spazi larghi poco più di 30 centimetri, grazie anche alla scelta di utilizzare cavi in fibra ottica, otto volte più piccoli dei tradizionali cavi di comunicazione.

Potente e agile

Molto ricca la sua dotazione tecnologica. Controllato da una Cpu Intel Core-i7, la testa di E2-DR è equipaggiata con due distanziali laser Hokuyo, una fotocamera monoculare con flash a led sincronizzato, una fotocamera SR4000 e una fotocamera stereo accoppiata a un proiettore a infrarossi. Telecamere e un sensore 3D sono presenti anche sulle mani. Le mani sono state progettate solo per le prese di base e per aiutare la mobilità, in quanto gli sviluppatori hanno supposto che per altre operazioni il robot possa utilizzare strumenti con comunicazione wireless progettati per gli automi.

Honda e2dr_1

Ad alimentarlo è una batteria della potenza di 1000 W, che assicura un’autonomia di 90 minuti, mentre altri accorgimenti sono stati adottati per garantirne la perfetta funzionalità anche sotto la pioggia e impedire alla polvere di penetrare al suo interno, requisiti fondamentali per un robot che deve operare in scenari di crisi. In grado di operare in ambienti con temperature che possono andare da -10 a +40 °C, E2-DR può raggiungere una velocità di 4 km/h, che si riduce a 2-3 km/h quando cammina carponi.

Un prototipo da perfezionare

Poiché anche per i robot lavorare significa fatica e sudore, ovvero produzione di calore, un altro aspetto sul quale gli sviluppatori giapponesi si sono concentrati con particolare attenzione è stato evitare problemi di surriscaldamento. Problema risolto grazie alla scelta di convogliare i condotti d’aria attraverso il tronco di E2-DR, dotato di ventilatori interni che mantengono l’aria in movimento e ne favoriscono il raffreddamento.

Forte e agile, il nuovo robot però non è ancora pronto per poter prestare il suo prezioso soccorso. Honda ha infatti sottolineato che E2-DR al momento è solo un prototipo e che c’è molto da fare prima che possa davvero entrare in azione. Al momento i ricercatori stanno insegnando al robot a gestire le collisioni e, al tempo stesso, lavorando allo sviluppo di un sistema per il controllo del robot in ambienti reali. Restano segreti i tempi per il suo effettivo lancio.

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