C’è una attività dove l’evoluzione robotica può generare il subentro delle macchine al posto dei lavoratori. Un tema “caldo” per inchieste, per altro con punti di vista e conclusioni spesso diametralmente opposte (saggiamente bisogna ragionare per singoli settori e non per macro tema). Ma se parliamo di pulizia delle vetrate dei grattacieli e delle grandi strutture edilizie l’ipotesi sembra molto plausibile. Anche per sgravare il personale umano da situazioni veramente rischiose (lavorare su piattaforme a tanti metri di altezza per far brillare quelle vetrate).
Questa è stata la stella polare che ha portato l’americana Apellix, specializzata in piattaforme altamente tecnologiche, a sviluppare un prototipo di drone. Per invertire un triste trend che per i soli Stati Uniti indica centinaia di deceduti nell’ultimo decennio in quelle situazioni. Ecco dunque arrivare dei quadricotteri agganciati ad un filo, che fornirà anche la corrente per mantenerli operativi. Oltre all’acqua e a qualsiasi altra cosa che possa essere utile per svolgere il lavoro.
Sono denominati Worker Bee e la loro attività è introdotta da questo video promozionale di Apellix
https://www.youtube.com/watch?v=4qrHLymXokM
Il drone è equipaggiato con un sistema di pompaggio da 3.000 PSI in grado di garantire un certo livello di affidabilità anche nelle situazioni più critiche. Per la loro configurazione i Worker Beee potrebbero essere molto utili per ciò che è visibile all’occhio umano, ma anche per raggiungere angoli in cui un addetto in carne e ossa non potrà mai arrivare.
Oggi è la pulizia, ma in futuro sono ipotizzabili altri tipi di utilizzo: a partire dalla riverniciatura delle strutture edilizie, o comunque della loro manutenzione. A tale proposito la prossima sfida di Apellix è rendere fruibile con la stampa tridimensionale tutte le componenti che posssono essere interessate nel processo di utilizzo dei quadricotteri.