Le notizie che filtrano da Mountain View su robotica e dintorni sembrano sempre più contradittorie, al punto che bisognerebbe chiedersi quanto le stesse non siano leggermente forzate, magari all’interno di una precisa strategia di comunicazione.
Nei giorni scorsi vi abbiamo riportato l’interessamento di Toyota per Boston Dynamics, società di Google specializzata nel robotics development, a conferma di un graduale disinteresse di Big G verso il ramo e la concentrazione di sforzi su Intelligenza Artificiale, smart home e self driving car (qui la news). Ma in queste ore si registra una precisa scelta di Google che assume dei chiari contorni strategici: lo studio di una soluzione per sedare un’eventuale “ribellione” delle macchine!
Gli algoritmi di Google al lavoro per “tranquillizzare” i robot
Giova qui fare un inciso riguardo a un aspetto della robotica che tiene banco nel confronto tra ricercatori e addetti del settore. Sempre più si ipotizza che robot e altre forme di IA possano un giorno “sbagliare” e intraprendere azioni pericolose per gli umani e per l’ambiente circostante. Una teoria che ha trovato un carismatico sostenitore anche nel filofoso di Nick Bostrom, leader del “The Future of Humanity Institute” collegato all’Università di Oxford.
Ecco dunque entrare in scena, secondo quanto filtra da Mountain View, gli specialisti degli algoritmi dell’IA di Google, operativi nella specifica divisione DeepMind. Costoro si sono uniti proprio al team oxfordiano di Boston per studiare soluzioni atte a intervenire a fronte di comportamenti non ortodossi delle macchine.
E se nel frattempo Toyota acquistasse veramente la Boston Dynamics? Poco male, la soluzione di Google potrebbe essere traslata sull’auto senza guida o sui device della smart home. Rigorosamente fuori controllo pure loro…