Si chiama Cassie e la sua particolarità è di camminare in modo molto più simile agli umani della maggior parte degli robot bipedi attualmente in circolazione. Peculiarità che lo rende meglio adatto a muoversi su vari tipi di terreni, anche complessi. È il nuovo robot sviluppato da Agility Robotics, spin-off della Oregon State University (Stati Uniti), che con la sua creazione punta a rivoluzionare la mobilità robotica.
Tutto ciò grazie alla particolare morfologia delle sue gambe, che richiamano quelle delle struzzo, l’uccello camminatore la cui dinamica è stata fonte di ispirazione e delle intuizioni che hanno permesso al gruppo di ricercatori guidato da Jonathan Hurst, professore di robotica presso l’ateneo dell’Oregon e Chief technology della startup, di mettere a punto questo robot che non nasce come un’imitazione dell’animale, me ne riprende le tecniche che utilizza per essere agile, efficiente e affidabile. Eccolo in azione in questo video
Il segreto è nell’anca
Ma Cassie ha anche un papà robot, nel senso che il suo sviluppo ha preso diversi spunti da un progetto precedente, quello del robot Atrias, uno dei primi esperimenti che hanno visto applicare ai robot bipedi la dinamica della camminata umana, sempre realizzato dal Dynamic robotics laboratory dell’Università dell’Oregon. Non a caso, nel team di Agility Robotics fanno parte molti dei ricercatori che avevano partecipato al primo progetto. Progetto rimasto confinato nell’ambito scientifico, mentre tutt’altri obiettivi sono nel mirino della start up, che decisamente alle applicazioni commerciali.
Rispetto al predecessore, Cassie vanta una struttura enormemente migliorata. Ha un’anca con 3 gradi di libertà come gli umani che gli consente di muoversi in avanti e indietro, lateralmente e di ruotare le gambe contemporaneamente e lo rendono facilmente orientabile in qualsiasi direzione, mentre l’energia fornita alle sue caviglie gli permettono di stare fermo sul posto, senza dover spostare continuamente i piedi.
Dalle missioni di soccorso alle consegne
Soluzioni che gli consentono di muoversi con agilità su terreni complessi e accidentati, quasi senza limite, accedendo anche nei posti dove un essere umano non può andare e che rendono il robot particolarmente utile in applicazioni quali missioni di ricerca e soccorso fino alla consegna di pacchi.
Un percorso che verrà portato avanti in diverse fasi. Inizialmente, infatti, il robot, il cui primo ciclo produttivo è stato già esaurito, sarà destinato agli istituti di ricerca per aiutare gli studiosi a risolvere diversi problemi legati alla locomozione nell’ambiente umano, continuando a migliorare ed evolvere. Nel frattempo Agility Robotics concentrerà il suo lavoro su innovazioni destinate alle applicazioni commerciali. Una delle prime implementazioni in arrivo sono i sensori e le braccia, per consentire a Cassie di alzarsi da solo dopo una caduta, ma si sta lavorando anche sulla telepresenza sfruttando le potenzialità della realtà virtuale.