Diversi studi hanno dimostrato che vi è una crescente domanda di robot in grado di aiutare le persone nelle faccende domestiche quotidiane. Sensibili a questa domanda gli istituti di ricerca di tutto il mondo si danno da fare per sviluppare sistemi capaci di svolgere mansioni sempre più complesse. Una di queste mansioni, tra le più noiose e faticose, è la stiratura degli indumenti: va eseguita alla perfezione, se non si vuole peggiorare lo stato di un abito, aumentando invece di eliminare le pieghe presenti su un vestito. A questo compito si dedica con tanta abilità Teo, il robot messo a punto nei laboratori dell’Università Carlo III di Madrid.
Si tratta di un robot umanoide, alto circa 180 centimetri e dal peso di quasi 80 chilogrammi, sviluppato nel 2012. Perfettamente in grado di salire le scale e di aprire le porte, i ricercatori stanno cercando di farne un perfetto robot maggiordomo, aumentando le sue competenze e abilità. Tra queste competenze, ovviamente, non può mancare la stiratura. Vedere per credere
Vestiti a prova di piega
Il robot è dotato di una fotocamera 3D che gli consente di effettuare delle ricostruzioni tridimensionali degli oggetti che si trova di fronte. Quando l’oggetto è un indumento, grazie a uno specifico algoritmo messo a punto, il robot è in grado di individuare le rugosità presenti. In pratica, prima il tessuto viene scomposto in una serie di punti e poi segmentato per determinare la posizione e l’entità delle pieghe. A questo punto Teo calcola il percorso più adatto per stirarle e la forza da applicare per svolgere al meglio l’operazione. Operazione che viene effettuata utilizzando un normalissimo ferro da stiro, senza alcuna necessità di illuminazione o di inserire altre informazioni specifiche. «Teo è costruito per fare ciò che gli esseri umani fanno come gli umani lo fanno», ha dichiarato Juan Victores, membro del team di ricerca.
Un perfetto maggiordomo
L’unico neo è che il processo non avviene ancora in modo del tutto autonomo: Teo ha bisogno che una persona provveda a posizionare il vestito sull’asse da stiro. In fin dei conti si tratta di un prezzo minimo a fronte del beneficio di liberarsi della scocciatura di stirare.
Ovviamente, questo aspetto è stato considerato dai ricercatori spagnoli che sono al lavoro per superare il problema, ma soprattutto desiderosi di insegnare al robot ad occuparsi di diverse altre mansioni domestiche, ad esempio aiutare nelle attività in cucina. Con l’obiettivo finale di creare un robot che possa imparare autonomamente a svolgere le faccende domestiche semplicemente guardando altre persone che le eseguono. «Fra non molto tempo avremo robot come Teo nelle nostre case – ha concluso Victores -. È solo una questione di chi lo fa prima».