A Stoccarda, nel quartier generale di Daimler, ipotizzano un graduale ma costante approdo al digitale per i vari step produttivi delle automobili in costruzione (ambito civile e militare per il colosso tedesco). Che potrebbe interessare in prima battuta il marchio Mercedes Benz, fiore all’occhiello di Daimler.
Per smart factory (perché questo è il tema in campo) si intende un sistema in cui tecnologie, macchine e lavoratori siano interconnessi tra loro e con la rete. Il tutto per accelerare i tempi di produzione, e le varie gestioni logistiche.
Negli stabilimenti della Daimler sono già approdate la stampa in 3D per la prototipazione rapida, i device applicativi per monitorare le soluzione robotiche all’interno dei veicoli (con un tablet), le interfacce uomo-macchina e l’installazione del cloud per condividere i dati di produzione tra tutti gli stabilimenti. Un apporto viene pure dallo staff di ARENA 2036 (Active Research Environment for the Next Generation of Automobiles), divisione di ricerca in cui tecnici e ricercatori specializzati studiano il passaggio alla “fabbrica intelligente”.
La digitalizzazione nel futuro dell’automotive
La divisione ARENA 2036 lavora alacremente alla realizzazione, in particolare, di composti destinati a una produzione “sostenibile” delle automobili. L’obiettivo è quello, appunto entro l’anno 2036, di realizzare modelli e sistemi di produzione competitivi e innovativi. Il volume di investimento per la divisione è pari a circa 27 milioni di euro ed è supportato dall’Università di Stoccarda e dal contributo dello stato del Baden-Württemberg.
Afferma Dieter Zetsche, Ceo di Daimler: “Le maggiori tendenze nell’automotive sono già ispirate dalla digitalizzazione. L’aspirazione di Daimler è quella di presentarci come il costruttore maggiormente attento alle evoluzioni tecnologiche”.
Le fortunate esperienze di Car2Go e della piattaforma Moovel rappresentano per Daimler, già a questo stadio, un significativo biglietto da visita, e buona garanzia per gli obiettivi futuri.