Se il robot giapponese Todai ha stupito il mondo, superando le prove di ingresso dell’Università di Tokio, prima volta per un’intelligenza artificiale (Ia), ancora meglio ha fatto il suo collega cinese Xiao Yi: un piccolo umanoide che ha passato gli esami di licenza medica, mostrando di possedere tutte le competenze per esercitare la professione.
Prova che inoltre il “piccolo dottore”, questa la traduzione del suo nome, ha superato con un punteggio eccezionale, totalizzando ben 456 punti rispetto al massimo di 600, 96 in più del minimo previsto dalla legge cinese. Risultato frutto di un anno di duro studio, nel corso del quale il robot si è preparato leggendo decine di testi di medicina, più di 400.000 articoli di riviste specializzate ed esaminando oltre 2 milioni di cartelle cliniche.
Un robot in grado di ragionare
Se non bastasse c’è un altro elemento che rende ancora più strabiliante il risultato raggiunto dal robot, sviluppato dall’azienda iFlyTek in collaborazione con i ricercatori dell’Università Tsinghua di Pechino, uno dei più prestigiosi atenei della Cina. Da qualche anno il test per la licenza medica è cambiato e prevede che oltre la metà dei quesiti riguardino casi di pazienti: questo significa che l’apprendimento della macchina non può essere basato semplicemente su un approccio ricerca-lettura-memorizzazione, ma deve prevedere anche una certa capacità di sviluppare dei ragionamenti.
A questo scopo, gli sviluppatori del robot hanno lavorato con professionisti del settore medico per mettere a punto il suo codice, attingendo alla loro esperienza clinica e diagnostica per modificare gli algoritmi. In tal modo sono riusciti a instillare in Xiao Yi la capacità di collegare parole, frasi, persino interi paragrafi e di dargli quella capacità di interpretare e formare connessioni tra i vari dati, invece di limitarsi a archiviarli e recuperarli, che rappresenta l’aspetto più sorprendente di tutto questo lavoro.
Con i colleghi umani nella aree rurali
«L’alto punteggio ottenuto dalla macchina ritengo sia una prova della sua capacità di apprendere, ragionare e formulare giudizi di per sé – ha commentato Wu Ji, presidente del dipartimento di ingegneria elettronica dell’Università Tsinghua -. Un passo importante, che segna un altro progresso nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, sebbene questa capacità di apprendere e connettere tutte le informazioni resti ancora limitata».
Lo stesso Wu, però vede un brillante futuro per questo robot e l’Ia in generale anche nel campo medico. «Piuttosto che sostituire i medici, l’Ia può aiutarli a occuparsi al meglio dei loro pazienti – è il suo pensiero –. Studiando i casi passati e apprendendo le abilità diagnostiche dai professionisti dei migliori ospedali in Cina, il nostro Xiao Yi può essere impiegato come assistente dei medici nelle aree remote del paese, dove abbiamo una grave carenza di personale».
Il robot infatti può acquisire e analizzare automaticamente le informazioni sui pazienti e aiutare con la diagnosi iniziale, sfruttando il fatto che a differenza di altre tecnologie orientate verso specifiche patologie, come Watson di Ibm sui tumori, il piccolo dottore non è specializzato in un singolo campo.
Lavoro al quale Xiao Yi si dedicherà a partire dal prossimo anno, dopo il suo lancio ufficiale in programma per marzo.