Si chiama Icaro X4 e potrebbe essere, se non la soluzione definitiva, di certo una valida possibilità per prevenire le malattie funginee delle colture, come oidio e botrite negli impianti ortofrutticoli. Tutto il progetto in provincia di Treviso, e la startup che ha ideato il robot è la Free Green Nature.
“Frutto di 28 anni di ricerca – spiega, Valter Mazzarolo, uno degli inventori insieme a Guido Tarticchio e Roberto Arato – Icaro X4 è più un sistema per prevenire le malattie funginee, piuttosto che curarle. Sfrutta i raggi ultravioletti, con lunghezza d’onda compresa nell’intervallo 280-100 nanometri. Nel 2019, un impianto viticolo è stato coltivato utilizzano l’Icaro X4 e i risultati sono stati sorprendenti“.
Ecco il rover all’opera, in un video realizzato dalla startup
La particolarità è che Icaro X4 è totalmente autonomo. Nel campo coltivato è posizionata una centralina, alimentata da batteria e pannello fotovoltaico. La scheda elettronica è collegata a una decina di sensori per l’analisi ambientale. L’algoritmo calcola, in base alle condizioni in campo, se e quando la coltura necessita di un intervento e con quale intensità. Il sistema è ottimizzato per un massimo di 10 ettari e la velocità di avanzamento di Icaro X4 è simile a quella di una normale trattrice. Il robot, inoltre, è dotato di un motore Kohler a benzina da 14 cv e il sistema di guida tramite Gps ha uno scarto di 2,5 centimetri.
Al momento è stato testato in viticoltura (compresa quindi contro la peronospora), ma i brevetti (sia in Italia, sia all’estero) sono stati estesi alla frutticoltura e alle orticole, in quanto i principi di funzionamento sono i medesimi. L’importante, specie per gli impianti di frutta, è che il sistema di allevamento sia consono alle caratteristiche operative della macchina.