La gestione dei risparmi e degli investimenti è entrata nell’era del robo-advisor! Oggi una forma di IA è in grado di fornire ai clienti le risposte in un breve lasso di tempo e di avviare ogni tipo di pratica.
La filosofia del robo-advisor è molto semplice (e ambiziosa al tempo stesso): fornire ai clienti scelte di qualità a costi calmierati.
In Inghilterra e negli Stati Uniti il fenomeno è già collaudato, e molti gruppi bancari si stanno rivolgendo a start up per il servizio. In Italia è abbastanza conosciuta, come piattaforma robotica per collocare i fondi, la Gimme5. Studiata, va detto, al pari di tutte le soluzioni della cosiddetta FinTech, per i piccoli risparmiatori: per le grosse cifre conviene sempre andare sul tradizionale, con private banker o altri professionisti “umani”.
Un robot, in generale, non investe come un fondo tradizionale, ma usa prevalentemente gli Exchange-traded fund. Vale a dire fondi che seguono automaticamente i parametri del benchmarking con ritorni su tempi medi-lunghi.
Gli esperti di finanza prevedono che nei prossimi cinque anni, gli investimenti cumulativi globali nel settore FinTech dovrebbero superare i 150 miliardi di dollari: uno scenario che vedrà le banche e le realtà che operano nella tecnologia darsi, potenzialmente, battaglia. O più facilmente studiare percorsi di condivisione e partnership per rendere il neo settore sempre più accessibile al risparmiatore medio.