C’è un modo efficace per dimostrare che è possibile una reazione importante di fronte a uno scandalo di portata mondiale come il Dieselgate? Magari far dimenticare totalmente la cosa è impossibile, ma dare un segnale significativo si può, avranno pensato al quartiere generale della Volkswagen, dove come noto da qualche settimana l’atmosfera è piuttosto tesa…
La risposta, per ora, è in una operazione tutta all’insegna dell’innovazione, se si pensa all’annuncio dei giorni scorsi: la casa tedesca ha assunto Johann Jungwirth, uno dei più apprezzati manager di Apple. La “mission” affidatagli è quella di operare celermente e con efficacia nel settore “driverless”.
Polemiche furibonde, indagini, potenziali cause miliardarie, tutto per il Dieselgate, ma da buoni tedeschi i “sopravvissuti” dentro al colosso di Wolfsburg hanno risposto con una sorpresa. Si, perchè Jungwirth, in passato AD della divisione ricerca di Mercedes negli Stati Uniti, è un nome degno di un “colpaccio al calcio mercato”…
Jungwirth, esperto dei processi di ingegnerizzazione per ambienti Mac, dovrà consentire a Volkswagen un upgrade di soluzioni “digitali”, di cui oggi la casa tedesca sembra carente. Il tempo dirà se i risultati saranno tali da oscurare il pesante caso delle emissioni di scarico.
Jungwirth ha guidato fino al 2014 il settore R&S in guida driverless per Mercedes. In seguito ha partecipato al progetto di Apple che nel giro di tre anni potrebbe generare la driverless elettrica, grande “pallino” della casa di Cupertino.
Un nuovo dipartimento di ricerca digitale per ripartire
Il dipartimento Strategia Digitale di Volkswagen e’ stato creato ex novo proprio per accogliere e rendere immediatamente operativo Jungwirth.
La casa tedesca prova a inserirsi in un ambito in fermento, ma ancora molto “in progress”, con tanta ricerca da compiere. Ma in termini di soluzioni per le Smart City (macchine connesse, sostenibilità’ ambientale, e maggiore sicurezza) la mobilita’ 2.0 è il “futuro”, nessun dubbio su questo tra gli addetti ai lavori.
Pensiamo solo alle prospettive che la ricerca sta maturando non solo per la driverless car, ma anche per i processi di motorizzazione “green“, a partire dall’idrogeno per arrivare all’elettrico.