Kitt

La macchina che parla grazie all’IA: come in “Supercar”

Prima di ricordi e suggestioni la notizia…con la “N” maiuscola: è infatti di queste ore l’annuncio che un rivenditore americano distribuirà negli Stati Uniti il nuovo software creato dall’italiano Mario Ravasi, completamente ispirato all’intelligenza artificiale Kitt! Che per gli appassionati di telefilm anni ’80 vuol dire proprio tanto. Raro caso di “fiction” applicata alla realtà, e nel caso specifico al tema del self driving.

Un passo indietro, ora. Kitt è infatti la IA protagonista del telefilm Supercar (nato nel 1982 con il titolo originale Knight Rider). Nel racconto David Hasselhoff interpreta un uomo che combatte la criminalità organizzata con l’ausilio di Kitt, macchina iper-tecnologica per l’epoca, automatizzata e in grado di parlare con il protagonista!

1img-1244550128Non si va lontano quando si dice che Kitt è il capostipite delle odierne driverless car, per le quali grandi realtà industriali stanno scatenando i propri dipartimenti di Ricerca&Sviluppo.

Però il tutto sembrava destinato alla mera storiografia per appassionati di telefilm, al punto che quattro anni fa la NBC aveva trasmesso Knight Rider, sequel di Supercar con un attempato Hasselhoff ancora nel ruolo principale!

Dalla fiction alla realtà: la svolta Made in Italy

La svolta di natura decisamente “pratica” è invece di questi giorni. Mario Ravasi è infatti un ingegnere originario della Brianza (Monza, per la precisione), che nel 1982, a 17 anni, è diventato un fan di Supercar, al punto da non perdersi alcuna puntata della lunga serie.

Chiusi gli studi di ingegneria, Ravasi ha realizzato il suo sogno: con pazienza certosina è riuscito a ricostruire il software di Kitt, che ora viene commercializzato. All’inizio per pochi appassionati, che potevano affittare per qualche ora il modello della serie Pontiac Firebird su cui il software è stato installato da Ravasi. Qualche chilometro in compagnia di led un po’ vintage, ma soprattutto della voce dell’IA che tanto fece sognare gli appassionati di una tecnologia che sembrava impossibile da realizzare.

Ora, come detto, il software verrà commercializzato negli Stati Uniti, con la possibilità di installarlo su qualsiasi automobile. La cosa divertente rimane il dialogo tra l’uomo e la macchina, aspetto per il quale Ravasi ha letteralmente sbobinato e trasferito nel software ore e ore di estratti da episodi.

Ma detto della suggestione di mantenere l’aspetto iconografico anni ’80, non mancano le innovazioni al passo con i tempi: la funzione touch screen che l’originale non aveva, la possibilità di collegarsi a una web radio, di funzionare da navigatore (il minimo per chi ha “una bella voce”). Ravasi poi con il suo software ha previsto un collegamento a un antifurto e a cinque web cam collegate a un pc: se qualche malintenzionato si avvicina per compiere un furto Kitt può fargli prendere a parole un bello spavento! Al contrario, se a bordo sale una donna il software sarà pronto a esprimere un complimento galante come avveniva nel telefilm.

 

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