Non è forse un caso che sia stata la BBC a dare con una certa enfasi la notizia della cancellazione della seconda conferenza mondiale dedicata al tema del sesso con i robots (“Congress On Love And Sex With Robots”), che avrebbe dovuto tenersi a Iskandar in Malesia il 16 novembre. Nel Regno Unito il tema etico dei rapporti con gli androidi è infatti molto sentito, al punto che qualche mese fa era stata lanciata una campagna contro l’arrivo a Londra e dintorni della cosiddetta bambola-robot del sesso Roxxxy (per approfondimenti vedi l’articolo su robotica.news).
Nei giorni scorsi il network britannico ha diffuso la notizia della cancellazione dell’evento, dando risalto alle parole della polizia locale: “non c’è proprio nulla di scientifico o di evolutivo nel concepire il sesso con delle macchine”, la netta sentenza de Tan Sri Khalid Abu Bakar, capo della polizia di Iskandar.
E non è tutto: il sito della conferenza è stato oscurato e sostituito con un messaggio di scuse e allo stesso tempo rassicurante che in sintesi dice che l’evento è stato rinviato a data da destinarsi, ma che non si terrà certo in Malesia! Più una breve comunicazione consegnata anche alla stampa: “ci scusiamo profondamente se qualsiasi persona o qualsiasi autorità si sia sentita offesa in qualche modo“.
Ma gli organizzatori non demordono!
La prima edizione di “Congress On Love And Sex With Robots” si era tenuta lo scorso anno in Portogallo, e aveva richiamato circa 40 partecipanti. Il suo scopo dichiarato fu quello di esplorare i rapporti “uomo-robot” cercando ganci accademici e scientifici per far emergere similitudini tra i due rispettivi mondi.
L’evento è nato da un’idea di David Levy, autore del libro Love and Sex with Robots: The Evolution of Human-Robot Relationships e specializzato nella realizzazione di software di robotica. Malesia o no, Levy e il cofondatore del progetto, il professore Adrian David Cheok della City University London, non si arrenderanno facilmente e stanno cercando una nuova location per la conferenza. Oltre a voler fronteggiare con decisione le polemiche insorte intorno alla loro “creatura”.
“Sto lavorando allo svilppo do hardware che potrebbero consentire ai robot di instaurare normali rapporti di amicizia con gli umani, andando ad abbracciare con spontaneità anche la sfera sessuale” ha affermato Cheok. Dando così una sponda alla teoria esposta nel libro di Levy, secondo la quale i rapporti sessuali con gli androidi saranno la norma entro l’anno 2050.