Venus-Swarm

L’Enea difende Venezia con pesci robot

Uno sciame di droni sottomarini rappresenta “Venus Swarm”, la nuova tecnologia messa a punto dall’Enea con l’obiettivo di difendere Venezia dall’acqua alta, proteggere il patrimonio storico-artistico e controllare i fondali. Incluso la diga del Mose.

La tecnologia, ispirata ai pesci trasformati in robot, è stata messa a punto dall’Enea e dall’università di Roma Tor Vergata e presentata all’Expo Venice: utilizza decine di droni a distanza di pochi metri tra loro. Ogni robot costituisce un sistema wireless sottomarino.

Venus Swarm è l’elemento base di un sistema a sciame composto da più veicoli cooperanti e coordinati, ed è il risultato di anni di studi dei laboratori di robotica – spiega Vincenzo Nanni dell’Enea – una linea di ricerca che prende spunto dall’imitazione delle forme di aggregazione animale e dell’intelligenza di gruppo“.

OpticalSwarmComm

Il futuro? Un'”autostrada digitale sottomarina”

Lo “sciame” utilizza suono e luce per comunicare: il sistema ottico permette di trasmettere una grande quantità di informazioni ma solo in acque molto pulite e a brevi distanze; il sistema acustico ha minori prestazioni ma è utilizzabile in acque ‘sporche’.

Il lavoro dei pesci-robot punta alla sorveglianza delle strutture in mare come piattaforme petrolifere, gasdotti e porti, ma anche i soccorsi per la gestione dei flussi migratori in mare, la salvaguardia della biodiversità sottomarina, il controllo dell’inquinamento e il rilevamento di reperti archeologici. In futuro, la collaborazione tra Enea e Tor Vergata mira a realizzare una vera e propria “autostrada digitale sottomarina”, grazie all’impiego della tecnologia ibrida con il miglioramento del “dialogo” tra robot e lo scambio di informazioni verso la superficie.

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