Surena

Surena, il robot che può giocare a calcio

Dal Giappone? Dalla Cina? Dagli Stati Uniti? Dall’Italia? No, da nessuna di queste nazioni all’avanguardia nella ricerca robotica: la terza e aggiornata versione di Surena arriva, come i suoi precedenti prototipi, dall’Iran. Notizia sorprendente, dal momento che quel paese viene visto nell’immaginario come equipaggiato, certo, di grandi ricercatori, ma non particolarmente dedito alla configurazione di androidi… Tabù (o preconcetto) sfatato.

Sotto la guida del professor Aghil Yousefi-Koma, il robot è stato sviluppato dall’Università di Teheran, nel corso degli ultimi otto anni, come una piattaforma di ricerca robotica.

Alto 190 cm, per un peso di 98 kg, il robot umanoide è dotato di quattro arti snodabili, e può interagire con le persone riconoscendone i volti. Per ora è programmato, con moduli vocali precostituiti, per parlare la lingua persiana. I ricercatori dicono che può perfino giocare a calcio!

I movimenti, compreso il “guizzo alla Maradona”, vengono descritti in questo servizio-video di una emittente iraniana

Si tratta di un notevole upgrade rispetto alla precedente versione di Surena, risalente nel 2010. Questa contava su 12 gradi di movimento nei suoi piedi e 8 nelle mani, mentre la nuova versione si attesta su 31 gradi di “libertà”motoria, ed è molto più veloce.

Due calci alla palla, ma Surena sarà utilizzata soprattutto in ambiti di soccorso

I movimenti della nuova versione dell’androide sono azionati da motori elettrici posizionati nel corpo inferiore, e da soluzioni di servomotore nella parte superiore. Questo consente a Surena III di camminare lungo un terreno irregolare con buona disinvoltura, e perfino di calciare un pallone con dignitosa postura! Nel video, inoltre, vediamo Surena raccogliere un oggetto con la sua mano per passarlo a un ricercatore.

Aspetti ludici a parte, il professor Yousefi-Koma ha affermato che il futuro di Surena, già con questa configurazione, è quello di un impiego in  operazioni di soccorso, assistenza sanitaria, o in ambito produttivo. E giustamente ha rivendicato per l’Iran,questo fiore all’occhiello del progresso tecnologico “anche in direzione della pace per l’umanità

 

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