I nostri lettori lo conoscono già bene: parliamo di Walkman, il robot realizzato dall’Istituto italiano di tecnologia. Recentemente era salito alla ribalta per la presenza a Eurathlon 2015, la competizione robotica organizzata dal Centro per la ricerca e la sperimentazione marittima della Nato (Cmre) di La Spezia. Ma anche, se non soprattutto, per aver rappresentato nello scorso giugno l’Italia e l’Europa al DARPA Robotics Challenge, la più importante competizione mondiale di robotica umanoide.
Softhand, un’altra perla della ricerca italiana
Walkman è alto un metro e 85 centimetri e pesa 100 chili, ed è stato costruito in soli dieci mesi. È munito di batteria che gli permette di avere un’autonomia di oltre un’ora ed è in grado di camminare, guidare un’auto tipo Ranger, aprire porte, utilizzare strumenti di lavoro come un trapano, chiudere e aprire una valvola industriale.
Il busto è in grado di ruotare di 180 gradi, facilitando così la manipolazione degli oggetti in ogni direzione intorno al robot, mentre le braccia possono ruotare all’indietro rendendo possibili alcune azioni dietro la schiena. Il robot è stato realizzato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova con la collaborazione del Centro di Ricerca Piaggio dell’Università di Pisa, grazie a finanziamenti provenienti dalla Commissione Europea.