otto

Un dream team per lo sviluppo dei camion a guida autonoma

L’unione fa la forza, unitamente a tanto know how e preziose nozioni sulla self driving car! Ecco nascere una start up che per certi versi e’ un dream team della smart mobility: Otto infatti è stata fondata da ex professionisti di Apple, Google e Tesla. A capo del team, operativo nella sede di San Francisco, ci sono Anthony Levandowski e Lion Ron. Il primo è uno degli ideatori della self driving car di  Big G, mentre Ron ha diretto la divisione di Google Maps.

Più in generale, Otto è composta da vari profili esperti nelle tecnologie per le vetture a guida autonoma o elettrica (gli ex di Tesla). Circa una quarantina, tra ingegeri e specialisti. L’obiettivo ambizioso, in particolare negli Stati Uniti dove il tema della sostenibilità su strada è molto sentito, è quello di creare un sistema autonomo di guida anche per camion e mezzi pesanti.

Promettendo “addio a traffico e incidenti”, come si può evincere anche da questo video realizzato dalla start up

https://www.youtube.com/watch?v=bK76W1kH4jA

Di base Otto vuole sviluppare tecnologie che siano compatibili con gli apparati dei camion già in circolazione: dunque senza produzione di veicoli, bensì solo del software per la guida autonoma. Secondo gli esperti del settore, in questo caso non si ipotizza un rischio di perdita di lavoro “umano”. Si tratta in realtà di rendere il lavoro dei guidatori di mezzi pesanti più sostenibile, oltre a offrire una assistenza virtuale ma efficace. Per altro, il camion nella fase di test che sta per essere avviata non sarà in grado di gestirsi in autonomia, se non in solamente in specifici tratti, come quelli autostradali. Per consentire al truck driver di riposarsi. Nel frattempo Otto in pochi mesi ha testato positivamente il suo software su 16mila chilometri di strada.

Interpretare le tendenze del mercato con lungimiranza

E poi, naturalmente, c’è l’aspetto commerciale: i manager della start up prevedono che il mercato dei mezzi a guida autonoma potrebbe privilegiare in prima battuta il trasporto commerciale, e solo in un secondo momento le automobili. Dipenderà molto anche dalla capacità delle imprese dei trasporti di cogliere il valore dell’investimento, ma è palese che i costi dei software (tra sensori e dispositivi vari) può essere ammortizzato più’ facilmente da società che da un privato.

E’ la prospettiva che piu’ alletta i fondatori di Otto. Un automezzo pesante, e con rimorchio, negli Stati Uniti ha un costo tra i 150 e i 300mila dollari. Potrebbe essere dunque sostenibile per le società’ specializzate investire migliaia di dollari per avere la soluzione a guida autonoma.

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