Trattamento da Covid-19 per il simulatore robotico di Gaumard

Robotica sanitaria in tempi di Covid-19… Gaumard Scientific ha creato HAL, un simulatore/paziente robotico che può essere intubato e collegato a un vero ventilatore polmonare. O, per essere più precisi,  la società americana – specializzata in simulatori per i servizi militari e ospedalieri – ha adattato allo scopo il robot per l’addestramento medico presentato nel 2018.

HAL, apparentemente un androide che simula un bambino di 11-12 anni, nasce come strumento indirizzato agli studenti di medicina. In modo realistico può anche emettere versi di dolore o lacrimare. Tra le altre cose, è capace di restringere le pupille quando si indirizza un fascio di luce nei suoi occhi. Può inoltre essere comandato in modalità wireless per andare in shock anafilattico o per simulare un arresto cardiaco ed è anche possibile agganciarlo a delle vere macchine ospedaliere, come i defibrillatori.

Tornando alla nuova versione di HAL, Jim Archetto, vicepresidente della pianificazione aziendale di Gaumard ha dichiarato: “La pandemia ci ha offerto lo stimolo per migliorare ulteriormente i nostri manichini simulatori. Oggi HAL può essere intubato e reagire all’azione di un ventilatore polmonare. Uno strumento di simulazione prezioso, soprattutto per i giovani medici mandati in prima linea a causa del COVID-19“.

Funzionamento e caratteristiche della nuova soluzione risultano molto chiare in questo video didattico pubblicato da Gaumard (dove viene utilizzato per praticità un manichino con le fattezze di un bimbo molto piccolo)

HAL può vantare un sistema meccanico-pneumatico grazie al quale può simulare la respirazione e può anche espirare CO2. Lo stesso sistema idraulico – come servomotore – favorisce l’espulsione di finto sangue, di urina e, dagli occhi, di lacrime.

Una curiosità: negli ultimi anni Gaumard ha realizzato anche Victoria, una donna robot che dà alla luce un “bambino”, modello presumibilmente indirizzato a ginecologi e ostetrici. Così come i baby robottini  per insegnare alle infermiere ad avere a che fare con neonati di poche ore.

 

 

 

 

 

 

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