Nello scorso ottobre aveva riscosso un notevole successo alla terza Maker Faire European Edition di Roma, nei giorni scorsi ha rubato la scena al Makerstown di Bruxelles. Vale a dire uno dei principali appuntamenti mondiali dedicati ai makers/artigiani tecnologici, fruitori delle innovative tecniche come l’open hardware o la stampa tridimensionale. Stiamo parlando della proposta di Gaetano Saurio, un giovane campano laureato in informatica e appassionato di robotica e dello studio dell’Intelligenza Artificiale.
Nativo di Mondragone, in provincia di Caserta, Saurio ha creato lo scorso anno la “PoommaRobot”, con il quale ha ottenuto in pochi mesi i suddetti successi. Si tratta della prima pentola robotica per cuocere pomodoro dotata di scheda Arduino e perfino di due ruote! La macchina è composta di sensori, elementi di controllo e con uno smartphone che funziona da testa. Siamo dunque all’interno della cosiddetta telerobotica, ambito che permette di sperimentare soluzioni come la navigazione autonoma. Il progetto, selezionato tra i 50 migliori presenti a Bruxelles, ha tutte le carte in regola per diventare uno strumento didattico nel campo della robotica.
Ecco PoommaRobot in un divertente ma esaustivo video realizzato dallo stesso Saurio
La pentola 2.0 nasce non tanto con prerogative culinarie (è dunque esclusa una commercializzazione in quel senso), bensì puramente didattiche, così come confermato dal giovane inventore: “Il mio obiettivo era quello di realizzare una piattaforma utilizzabile nei laboratori di robotica e dell’Intelligenza Artificiale“. Anche con originali approdi di utilizzo: “Penso per esempio a un genitore che dal suo luogo di lavoro puà interagire con la tele-presenza con i figli rimasti a casa“.
E’ nata così una macchina robotica telecontrollata tramite due App: una funziona da “testa pensante”, l’altra permette all’utente di accedere da tablet alla visione di PoommaRobot per gestirlo. Il robot è in grado di effettuare un monitoraggio dei parametri ambientali, spostandosi in autonomia grazie a sensori ad ultrasuoni (per evitare gli ostacoli) e interagendo con soluzioni basiche di facial expression e contributi vocali.
Anche sulla scia del recente successo in terra belga, Saurio oggi pensa al crowdfunding per finanziare la definitiva configurazione di PoommaRobot. Facciamo il tifo per lui e seguiremo gli eventuali sviluppi del progetto.