La prima stampante 3D per smartphone è stata concepite e realizzata due ragazzi italiani, Filippo Moroni e Pietro Gabriele della digital factory romana Solido3D. Si chiama Olo, sarà in vendita inizialmente sul mercato americano per 99 dollari e permetterà di creare solo piccoli oggetti.
«Da quindici anni lavoriamo nel mondo della stampa digitale e della prototipazione rapida, ma l’idea per Olo ci è venuta quasi per caso qualche mese fa – raccontano Moroni e Gabriele che si trovano negli Stati Uniti per presentare la loro creazione – è la prima e unica stampante 3D per smartphone». Olo sarà collegata senza fili allo smartphone e sfrutterà fra le altre cose la luce emessa dallo schermo del telefono.
Prima stampante “social” e tecnologia open source
Una nuova resina chimica lavora il design stampato, e l’articolo impiega circa otto ore a prendere forma. Usando questa tecnologia si potranno realizzare oggetti di dimensione massima 7,6 x 12,7 x 5 centimetri. «Noi vogliamo pensarla come la prima stampante ‘social’. Si potranno costruire degli oggetti come anelli e orecchini o piccoli pupazzetti con cui giocare. Il concetto di Olo è quello di stimolare la mente e la creatività di chi lo usa: ci piacerebbe che questo prodotto fosse per i nativi digitali quello che i Lego sono stati per la nostra generazione. Un invito a provare, a fare esperimenti e a inventare. Una prima spinta per avvicinarsi alla scienza» spiegano i due creatori. A fine ottobre comincerà una campagna di crowdfunding sul sito Kickstarter. Ma due grandi aziende del mondo dei giocattoli si sono già fatte avanti con gli inventori ed è possibile che Olo possa arrivare sugli scaffali dei negozi già a metà 2016.
«La tecnologia di Olo sarà in open source – sottolineano i due inventori – e chiunque potrà contribuire a migliorarla. Il prezzo iniziale, poco meno di cento dollari, comprenderà anche una dose iniziale di resina per creare il primo oggetto. Poi si potrà acquistare altro liquido, così come succede con il normale inchiostro per le stampanti tradizionali».