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Robotica per la chirurgia mini invasiva

L’utilizzo del sistema robotico “Da Vinci” per  il trattamento chirurgico dei tumori ginecologici: è questo il progetto che partirà a settembre presso l’Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), Un’innovazione tecnologica che potenzia ulteriormente le possibilità di chirurgia minimamente invasiva per la cura delle patologie più complesse della donna.

da VinciQuesta scelta si pone in continuità con il potenziamento della chirurgia mini-invasiva che dal 2014 si sta incentivando al Miulli, permettendo operazioni ad addome chiuso nella stragrande maggioranza delle patologie ginecologiche. Il robot Da Vinci consente infatti l’uso di strumenti di alta precisione, posti all’interno dell’addome attraverso piccole incisioni, inferiori a 1 centimetro.

Movimenti chirurgici impossibili alla mano umano

Tanti i vantaggi che questa modalità chirurgica porta con sé: maggiore precisione chirurgica, riduzione delle possibili complicanze, minor dolore post-operatorio, ridotto rischio di infezioni, minor sanguinamento, migliore risultato estetico, minore degenza ospedaliera, recupero più rapido delle normali attività quotidiane e lavorative.

Tali risultati sono raggiungibili grazie all’accuratezza della chirurgia endoscopica robot-assistita, che consente una visione tridimensionale all’interno dell’addome e l’utilizzo di strumenti con movimenti intra-addominali a 360 gradi altrimenti impossibili alla mano umana. Un reale vantaggio, dunque, in termini di efficacia di cura e soprattutto di qualità della vita. Questo si abbina alla possibilità, già presente per la chirurgia endoscopica tradizionale, di risparmiare la capacità riproduttiva (il cosiddetto fertility sparing), grazie alla quale la donna giovane alla quale viene asportato un tumore ginecologico mantiene le chances di avere figli.

 

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