Il robot Ramakera veglia sui rinoceronti

Sarà un robot a salvare i rinoceronti. Il robot in questione si chiama Ramakera ed è stato partorito dalla mente di un ingegnere canadese, Charles Bombardier. Presidente e fondatore di Imaginactive, una società no profit, da lui stesso creata nel 2013 e che ha come mission di ispirare i giovani a costruire i veicoli del futuro, Bombardier, che nella sua carriera vanta lo sviluppo di oltre 250 concept di veicoli, ha deciso di mettere le proprie competenze a disposizione della causa del grande mammifero.

Un futuro a rischio

Quello dei rinoceronti è infatti un futuro decisamente a rischio a causa del selvaggio bracconaggio del quale sono vittime.

Ramakera 4

Cacciati per il loro corno, cui diverse culture attribuiscono virtù curative e, soprattutto, afrodisiache, il loro numero si è drammaticamente ridotto: in Africa la popolazione delle due specie presenti, rinoceronte bianco e rinoceronte nero, si è ridotta a una decina di migliaia di esemplari, erano oltre 160.000 alla fine degli anni Sessanta, e ancora peggio è andata ai loro parenti asiatici, dei quali, delle tre specie, ne è rimasto complessivamente solo qualche migliaio.

Integrarsi con il branco

L’idea di Bombardier rappresenta dunque una speranza per la sopravvivenza dell’animale, tanto più che la loro tutela, verrebbe affidata a una macchina concepita per essere meno invasiva e cercare una qualche forma di integrazione con il Branco. Ramakera, infatti un robot dall’aspetto dell’animale alimentato con celle a combustibile e progettato per monitorarli in continuo.

Ramakera 3Dotato di un sistema di navigazione, che gli consente di tornare alla base per riparazioni o altre attività di manutenzione, per svolgere il suo compito al meglio il robot è anche equipaggiato di telecamere a infrarossi e vari tipi di sensori che gli consentono di seguire gli spostamenti dei rinoceronti nella savana e di rilevare eventuali esseri umani e registrarne e segnalarne l’attività. Apparati, inoltre, che gli consentono anche di fare calcoli in tempo reale e imitare il comportamento degli animali, in modo da far accettare la sua presenza più facilmente. Allo stesso scopo, la struttura del robot viene anche ricoperta con pelle sintetica, con un odore riconoscibile dagli altri animali.

Un lavoro da infiltrato

Ramakera, al momento solo allo stato di prototipo, consentirebbe di controllare e proteggere i branchi dall’interno, risultando sempre meno invasivo e costoso rispetto agli altri strumenti di controllo oggi utilizzati, soprattutto dei voli degli elicotteri. Una prima versione del robot, potrebbe essere costituita da semplici unità base fisse, che biologi e ranger potrebbero utilizzare per sorvegliare sugli animali a distanza, ma anche ottenere ulteriori e preziose informazioni sul comportamento degli stessi animali.

Prev Post

Axsis, un robot chirurgo in miniatura

Next Post

Here e Mobileye insieme per realizzare le mappe del futuro

Read next