Robot coreano trionfa al Darpa Robots Challenge

Agisce in autonomia, cammina fra le macerie, guida un’automobile in autonomia, sale e scende sulle sue gambe, senza essere telecomandato; e ancora: si sposta su ruote, rimuove ostacoli, apre le porte o bocchettoni… Hubo, è il potente robot configurato artigianalmente dai laboratori del Korean Advanced Institute for Science and Technology, ente di ricerca tecnologica di eccellenza di Daejeon, considerata l’epicentro dell’hi-tech nella Corea del Sud.

Un androide alto 1 metro e 70 per 80 chili, strutturato in alluminio, che lo scorso anno ha vinto il primo premio da 2 milioni di dollari al Darpa Robots Challenge, in California, un concorso promosso dal Ministero della Difesa statunitense

Ecco il brillante video che ha immortalato l’impresa di Hubo

https://www.youtube.com/watch?v=YFFB8iLyVv4

Il challenge era composta da una serie di sfide e di obiettivi da raggiungere che consentissero di valutare dove i robot sono in grado di sostituire gli umani in situazioni complesse: per esempio, sul luogo di disastri, cantieri pericolosi, situazioni estreme, dove i plus sono quelle dell’affidabilità e dell’adattabilità.

La differenza con gli altri robot l’ha fatta in particolare la capacità di mantenere l’equilibrio e di muoversi tra le macerie.

Con i suoi sensori e i suoi scanner – come spiegato dal professor Jun Ho-oh dell’istituto coreano – Hubo riesce a elaborare un’immagine vettoriale e con l’occhio-telecamera invia un’immagine a bassa risoluzione, per permettere all’operatore, quando a questi è consentito di comunicare con lui, di capire le operazioni da compiere prioritariamente: una cosa che l’automa non è in grado di decidere. “E’ in grado di aprire una porta girando la maniglia o di chiudere un rubinetto – sottolinea Jun – Ma mentre per noi queste sono operazioni semplici, automatiche, Hubo deve confrontare ciò che vede con le sue banche dati, allineare perfettamente l’asse del suo braccio a quella della maniglia, bilanciare la forza, ecc, altrimenti romperebbe la maniglia“.

Finora sono stati venduti – al prezzo di 500 mila dollari l’uno – 25 esemplari di Hubo, tutti all’estero e tutti destinati alla ricerca.

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