Per i robot di Boston Dynamics le porte non sono un problema

Sempre più evoluti, sempre più agili e sempre più in grado di eseguire compiti un tempo impossibili per un robot. Sono le creature della Boston Dynamics, laboratorio nato come spin off del Massachusetts institute of technology di Boston (Mit) e, dopo il passaggio ad Alphabet, la holding che controlla Google, dalla scorsa estate entrata a far parte del gruppo giapponese SoftBank, lo stesso proprietario del robot Pepper. L’ultima novità che riguarda le sue macchina è la capacità di superare un ostacolo quale una porta chiusa: si badi bene, non abbattendola, ma aprendola dalla maniglia. Ecco la prova: il video lanciato dall’azienda per mostrare l’abilità straordinaria del robot

Un cane robot dalle mille qualità

Protagonista del video è SpotMini, meglio una versione ancora più evoluta del più avanzato animale robotico sviluppato dall’azienda. Si tratta infatti di un robot, presentato per la prima volta nel 2016, dalla forma di cane, o se si vuole di piccola giraffa, alto circa 60 cm e pesante 30 kg, pensato per vivere in casa o in un ufficio e in grado di svolgere diverse mansioni, anche all’interno di un’abitazione: manipolare oggetti, raccoglierli e sistemarli, afferrare bicchieri dal lavandino per riporli nella lavastoviglie, portare bibite fresche agli abitanti della casa, ecc. Interamente elettrico e con un’autonomia di 90 minuti, il robot è dotato di telecamere di profondità, giroscopio e sensori propriocettivi sugli arti inferiori che lo aiutano nei movimenti, e che lo rendono in grado di muoversi con ampia libertà, ed è capace di rialzarsi da solo in caso di caduta.

A queste doti ora aggiunge la capacità di individuare e aprire le porte, operazione che tra l’altro il robot esegue da vero gentiluomo, lasciando entrare i suoi “fratelli” meno dotati prima di chiuderla.

Grandi progressi

Si tratta di un’ulteriore dimostrazione dei grandi progressi dell’industria robotica e della rapida e continua evoluzione delle macchine, in grado di portare a termine lavori e operazioni decisamente complesse per loro, con un grado sempre maggiore di agilità e scioltezza. SpotMini, infatti, non è il primo robot di Boston Dynamics che si cimenta con l’apertura di una porta. Anche l’umanoide Atlas, due anni fa aveva tentato il test, superandolo. In quel caso, però si trattava di una porta dotata di un gran maniglione semplicemente da spingere: niente a che vedere con quanto oggi è in grado di fare il robot quadrupede.

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