La nuova certezza è che dalle parti di Mountain View hanno posto un nuovo tassello nel puzzle dell’auto a guida autonoma. Importante perche’ riguarda il tema della ricarica, con possibile contributo ad alleggerire il costo totale.
E’ infatti di queste ore la comunicazione che Google sta sperimentando una soluzione che implica il ricorso alla cosiddetta “resonant magnetic induction”, vale a dire con dei trasmettitori posizionati a distanza ravvicinata lungo il manto stradale. Il tutto dunque in modalità wireless, senza bisogno di affidarsi a ” stazioni” di rifornimento, bensì con il semplice passaggio della vettura sul punto X del percorso.
Se i test saranno positivi, il volume delle batterie diminuirà sensibilmente, al punto da calmierare una delle voci più importante riguardo al montante finale dei costi.
Non dispiace a Big G l’idea di ampliare il target degli utenti, e in tale ottica la partita con i competitor sul rapporto prezzo-qualità diventa cruciale.
Nelle aree di Mountain View dove si stanno svolgendo i test, la soluzione è sperimentata non solo in fase di movimento, ma anche in sosta attraverso gli specifici pad di ricarica.