Olimpiadi di Tokyo, scendono in campo i robot per assistenza al pubblico e agli addetti

Mancano pochi giorni all’inizio di Tokyo 2021, la 32esima edizione delle Olimpiadi, rinviata di un anno a causa della pandemia da Covid-19.

Alla manifestazione non potrà mancare una cospicua presenza operativa di robot, sia perchè il Giappone la “fa da padrone” nel settore, sia per le necessità legate all’esigenza di non abbassare la guardia verso la pandemia.

Mentre i Giochi di Tokyo 2020 catturano l’attenzione del mondo, promuoveremo i robot per il bene sociale” si legge sul sito ufficiale dei Giochi, dove è stato manifestato l’obiettivo di “dimostrare un futuro positivo per il mondo promuovendo un uso sociale diffuso delle tecnologie robotiche”. A prendere parte al progetto soni il governo giapponese, il comitato di organizzazione e i partner ufficiali dei questa edizione Panasonic e Toyota (anche se è di queste ultime ore la notizia che la casa nipponica ha cancellato gli spot televisivi sulla sua presenza ai Giochi).

Miraitowa e Someity sono le mascotte robotiche create per questa edizione delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Tokyo 2021. Il loro scopo sarà quello di dare il benvenuto agli spettatori e agli atleti in tutte le sedi in cui avranno luogo le manifestazioni sportive, dal 23 luglio all’8 agosto. I due robot accoglieranno gli ospiti simulando movimenti ed espressioni facciali simili a quelle degli umani. Ad esempio, saranno in grado di salutare, di inchinarsi e di sorridere. Potranno inoltre stringere la mano o “battere il cinque” con gli atleti e trasmettere delle immagini attraverso delle telecamere installate sulla loro fronte, che saranno necessarie anche per percepire e riconoscere gli umani nelle vicinanze e poterci così interagire.

Il secondo tipo di robot ideato e realizzato per i Giochi è il T-HR3, che farà da supporto ai tifosi fuori dagli stadi e trasmetterà da remoto le immagini delle varie competizioni in corso. Saranno i robot mascotte Miraitowa e Someity a inviare i video. L’umanoide T-HR3 potrà anche replicare i loro movimenti fisici. In questo modo anche i tifosi che non presenti nelle varie strutture in cui si svolgeranno le gare potranno sentirsi presenti e avere una sorta di interazione.

La terza tipologia di robot in campo è il T-TR1, sviluppato dall’Istituto di Ricerca di Toyota negli Stati Uniti. Si tratta di un modello di mobilità virtuale che reca una telecamera a 360 gradi che è stata posizionata in cima a un grande schermo verticale circolare o convesso. L’obiettivo è quello di proiettare le immagini degli utenti che sono distanti dai campi da gioco (come se fossero presenti) e a mostrare loro al tempo stesso lo svolgimento delle gare.

Si segnalano infine  altre tipologie di robot sviluppate con i programma Tokyo 2020 Robot Project: sono il DSR (Delivery Support Robot) e l’HSR (Human Support Robot). Il primo funge da cameriere meccanico che provvederà a consegnare cibo e bevande agli spettatori. L’HSR, invece, fornirà assistenza motoria ai tifosi che la richiederanno.

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