Chiuso da qualche anno al traffico civile, l’aeroporto Marcello Arlotta di Grottaglie, in provincia di Taranto, rafforza la sua centralità all’interno del polo aerospaziale pugliese, ritagliandosi un ruolo decisivo nel futuro del trasporto aereo. Lo scalo si appresta infatti a diventare una fondamentale piattaforma per la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione dei droni.
Un’idea che ha avuto ieri la sua ufficializzazione nel corso di un evento, svoltosi nello stesso aeroporto, con il quale è stato presentato il progetto Test Bed, al quale hanno preso parte il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno, il direttore generale Enav, Massimo Bellizzi, il presidente, Enac Vito Riggio, il direttore Strategie, Sviluppo dei Mercati e del Business di Finmeccanica, Giovanni Soccodato, il segretario generale del ministero della Difesa, generale Carlo Magrassi.
Obiettivo del progetto Test Bed è utilizzare lo spazio aereo dedicato dello scalo per testare dal vivo e in totale sicurezza ogni tipologia di velivolo senza pilota a bordo, facendo della pista pugliese un hub europeo del settore.
Un risultato cui si è giunti secondo un percorso che ha visto diversi passaggi, a cominciare dal riconoscimento dell’Unione europea dell’idoneità del sito a ospitare tali attività, lo scorso anno. Riconoscimento formalizzato poi dall’Enac, che ha individuato lo spazio aereo dove effettuare i test di volo.
Si testa il futuro del trasporto aereo
La disponibilità di un’infrastruttura come quella di Grottaglie rappresenta un passaggio fondamentale per il futuro del trasporto aereo. Le regole di sicurezza previste dagli enti nazionali di controllo delle attività aeree civili rendono infatti difficile trovare spazi per testare i droni. Sperimentazioni però indispensabili per trovare soluzioni idonee a superare il gap attualmente esistente tra i risultati dello sviluppo tecnologico, che oggi offrono la possibilità di utilizzare i velivoli senza pilota, e le regole che devono assicurare le più elevate condizioni di sicurezza in tali attività. Ecco che l’aeroporto di Grottaglie, con la sua pista di 3200 m di lunghezza e 45 m di larghezza, offre l’opportunità per procedere in questa direzione.
I primi test
In realtà, attività in questo senso nell’aeroporto pugliese sono già partite alla fine dello scorso anno, con un altro progetto, chiamato Insure. Nato nell’ambito del programma europeo Sesar (Single european Atm research), Insure si pone come obiettivo di sviluppare capacità tecnologiche e regole normative per l’operatività contemporanea di velivoli con e senza pilota a bordo.
Le prove sono state effettuate dalle società Ingegneria dei sistemi (Ids) e Sistemi dinamici (Sd) con Ans Cr, la società dei servizi di navigazione aerea della Repubblica Ceca, per testare Hero (nella foto in apertura), un Sapr (Sistema aeromobile a pilotaggio remoto) ad ala rotante con stazione di comando mobile a terra progettato da Sd.
Test che hanno dimostrato, come riportato da una nota di Aeroporti di Puglia, la capacità dell’aeromobile di effettuare missioni operative e che hanno permesso di definire e sperimentare le prime procedure per gestire tali velivoli all’interno di zone regolamentate.