Nao, progettato nel 2004 francese Aldebaran Robotics, è il robottino che aiuterà gli equipaggi della Stazione spaziale internazionale (ISS) nelle operazioni di bordo. L’annuncio è stato dato nel corso dell’International Symposium on Robot and Human Interactive Communication tenutosi a Kobe in Giappone dal 1 al 4 settembre. La versione originale dell’androide è stata però sottoposta a interventi fondamentali per raggiungere lo scopo: diventare membro permanente a bordo dell’ISS per mantenere i contatti tra i diversi equipaggi che ruotano ogni sei mesi sulla ISS, e trasferire le informazioni da gruppo a gruppo.
Un team di ricercatori francesi dell’Institut Cellule Souche et Cerveau di Lione, guidato da Peter Ford Dominey, ha infatti sviluppato una memoria autobiografica per Nao, che permetterà di trasmettere conoscenze apprese da un equipaggio ad un altro. Sarà, inoltre, possibile datare gli eventi e contestualizzarli rendendo così più veloce il lavoro a bordo. Clicca qui per vedere il video con l’apprendimento di Nao.
Memoria DOC per ridurre al minimo gli errori in orbita
Il modus operandi del progetto Nao è molto semplice: trasmettere conoscenza di volta in volta aggiornata in modo da ridurre al minimo gli errori durante la permanenza in orbita e durante i diversi esperimenti scientifici. Allo stesso tempo, il robot memorizzerà azioni nuove dagli esseri umani che lo circondano, tramite dimostrazioni fisiche, imitazione visiva o comandi vocali. Il tutto verrà immagazzinato nella memoria di Nao e potrà essere utilizzato in qualsiasi occasione dagli esseri umani.
Per testare la memoria di Nao, gli scienziati hanno messo in atto uno scenario di emergenza sulla ISS. Durante il cambio di equipaggio si danneggia una scheda importante. Qui è entrato in gioco Nao, che ha diretto le operazioni del nuovo equipaggio, assistendo anche durante la riparazione del danno. Il robot è programmato per registrare video delle sue “esperienze” a bordo, utili da mostrare all’equipaggio se dovesse verificarsi la stessa emergenza.